Nel 1750 moriva il vescovo de
Luca e a Treviso, da Chioggia, veniva trasferito Paolo Francesco
Giustiniani, veneziano, cappuccino. Il quale, venne in
VISITA PASTORALE IL 5 E 6 MAGGIO 1754
Parroco, ormai da 41 anni, era il
vecchio don Pietro Caovilla. Prima
della visita dalla Curia gli era stato fatto pervenire un elenco di
Capi sui quali vertarà la relazione in iscritto,
che ogni Parroco dovrà presentare a Monsignor Vescovo nell’occasione
della visita della propria Chiesa
Primo
Quando sia stata fondata, ove si possa risaperlo, ristorata, e consacrata la
Chiesa Parrocchiale; qual sia il suo Titolare; quante Chiese sussidiarie abbia
soggette quali siano le altre parrocchiali verso di cui esercita diritto di
preminenza, come Matrice; se ha obbligo di dipendenza come filiale; qual sia
l’annua sua dotte, se sia di collazione ordinaria, o di Giuspatronato?
II.
Quanti siano gli altari, e quale il loro titolo, se intieramente conservati,
od aventi solo la Pietra Sacra; se decorati della prerogativa di speciale
privilegio, (nel qual caso dovranno esibire i brevi; se mantenuti dalla
Parrocchia, da pie unioni, o da particolari; se forniti d’annua rendita, e
quale?
III. Se vi siano indulgenze Plenarie o ad tempus? delle quali dovranno esibire i brevi.
IV. Se vi siano fondazioni per celebrazioni di messe, e come ne siano adempiuti gli obblighi?
V. Se la
Chiesa sia decorata di sacre Reliquie riconosciute dagli ordinarj, ed aventi i
necessari documenti, e se vengano con chiave custodite.
VI. Se la
Sagristia sia proveduta delle suppellettili, e dei ornamenti necessarj al culto
divino; se trovinsi in stato decente; se siano ristorati quando il bisogno
richiede, e da chi?
VII. Se
vi siano Oratori pubblici, o privati; a quali persone appartengano e con quale
decenza vengano mantenuti?
VIII. Se
vi sia eretta colla dovuta approvazione l’importantissima Scuola della Dottrina
Cristiana, e come fiorisca?
IX. Se vi
sieno nella Parrocchia pie unioni come quella del Rosario, del carmine e del
Suffragio, e della via Crucis, e quanta frequenza, ed esatezza se ne pratichino
se ne pratichino gli esercizi.
X. Se in
luogo degli antichi Priorati, dell’Abbazie, de’ Chiericati e d’altri Benefici
semplici vi abbiano presentemente nella Parrocchia nuovi instituti di Religiose
o di Beneficienza; e da chi vengano diretti e sostenuti.
XI.
Quanti ecclesiastici soggiornino nella Parrocchia, ed in qual ordine siano
costituiti; come s’impieghino a vantaggio della Chiesa; e quanti sieno i
forestieri che colle dovute licenze del proprio ordinario servono a questa
diocesi?
XII. A qual numero d’anime ascenda tutta la popolazione; quali e quante fra di esse
siano di comunione?
XIII. Se
vi sia cimitero, in qual stato di decenza s’attrovi; e quando, e da chi fu
benedetto?
XIV. Se
vi siano feudi episcopali nella Parrocchia, e da qual Persona posseduti ?
XV. Se
finalmente [=infine] vi sia un esatto inventario di tutte le suppellettili,
arredi Sacri, Argenterie ect. [=etc. = et cetera] e che dovrà esser presentato
in visita: con l’avvertenza generale che rimarranno sul fatto sospese tutte le
cose addette Sacro culto che non venissero al visitante mostrate e da lui
riconosciute ed approvate.
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L’ultimo punto rifletteva il diffondersi delle idee
illuministiche: da qui in avanti non sarebbe più stato possibile tener per
buone tutte le reliquie che non fossero in qualche misura certificate.
Don Caovilla si preparò coscienziosamente.
(Occorre tener presente che i
fogli dei verbali conservati in Curia e contenenti la descrizione della visita
pastorale, le varie deposizioni e i decreti del vescovo, rilegati uno di
seguito all’altro, non rispettano l’ordine temporale con cui sono stati
compilati. Col racconto che segue tento di ricostruire esattamente la
cronologia dei due giorni.)
La sera del
5 maggio 1754
L’illustrissimo e Reverendissimo Don Paolo Francesco Giustiniani,
per grazia di Dio e della sede Apostolica Vescovo di Treviso e Prelato Domestico e
Assistente al Soglio Pontificio, completata la visita degli edifici parrocchiali
della Congregazione dei Santi Cornelio e Cipriano, per il popolo San Civran,
partì con tutta il suo seguito per visitare le chiese parrocchiali della Congregazione di Negrisia
e come prima tappa si recò alla Chiesa Parrocchiale di Santa Croce di Croce di Piave
e lì giunto si raccolse parimenti con tutta il suo seguito nella dimora dei nobili veneziani Foscari
dove trascorse la notte.
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Die 5 Maii 1754
Illustrissimus et Reverendissimus Dom. Dom. Paulus Franciscus Justiniani Dei,
et Apostolicae Sedis Gratia Episcopus Tarvisinus, Prelatus Domesticus,
ac Pontificio Solio Episcopus Assistentis soluta visitatione Parrochialium Ecclesiarum Congregationis
Sanctorum Corneli et Cipriani vulgo San Civran se contulit tota cum sua Familia ad visitandas
Ecclesias Parrochiales Congregationis de Negrisia, et in primis se contulit ad Parrochialem Ecclesiam Sanctae Crucis de Cruce Plavis, quo perventus se recepit tota parimenter cum sua Familia in Domo VV.NN. Foscari ibique pernoctavit..
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Ma forse è meglio
dire: “si sistemò per la notte” perché, in realtà, prima di andare a dormire, e
probabilmente anche prima di cenare, il vescovo mandò a chiamare il parroco per
raccogliere la sua deposizione.
5 maggio 1754
L’Illustrissimo e Reverendissimo Vescovo, appena giunse alla chiesa Parrocchiale di Croce di Piave
si recò con tutto il suo seguito nella casa del V.V.N.N. Foscari nella quale pernottò e
da lì comandò che fossero raccolte le usuali deposizioni ...
Davanti a Lui si presentò il Reverendo Pietro Caovilla, veneto, di anni 76,
parroco di Croce di Piave, (il quale) citato, ammonito e sotto giuramento ecc.
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Die 5 Maii 1754
Illustrissimus et Reveendissum D.D. Episcopus, statim ac pervenit ad Parrochialem de Cruce Plavis,
se recepit in Domo V.V.N.N. Foscari cum tota sua Familia in qua pernoctavit, et illico mandavit
recipi solita Constituta in fa….
Coram Ei comparuit Rev. Petrus Caovilla venetus annorum 76 – Parrochus de Cruce Plavis citatus,
monitus, et juratus, prout etc. tacto etc. more etc.
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Interrogatus De Titolo Ecclesiae (quale sia il titolo della chiesa)?
Rispose Il Titolo è la Santissima Croce
Interrogatus an sit consecrata, vel benedicta, quando e a quo (se sia stata consacrata, o benedetta, quando e da chi)?
Rispose Fu consacrata da Monsignor Zacco l’anno 1731 – a dì 10 Giugno, et per suo decreto si solennizza l’anniversario la Terza Domenica di Ottobre.
Interrogatus A quo et a quanto tempore eam possideat (da chi l’abbia ricevuta e da quanto tempo la possieda)?
Rispose Dalli Nobili Homini Loredani Ruzini avendo l’alternativa con altri Nobili Veneziani a tenore della mia Relazione. Fui all’ora presentato a Monsignor Morosini per di cui ordine sono stato Sinodalmente esaminato; e sono anni 42 che la possedo.
Interrogatus an professionem Fidei emiserit, et juramentum fidelitatis praestiterit et poenes quem (se abbia emesso la professione di Fede, e se abbia prestato il giuramento di fedeltà, e presso chi)?
Rispose Hò fatta la Professione in mano del medesimo Monsignore da cui presi anche l’Investitura.
Interrogatus an sit matrix, et quarum Ecclesiarum (se sia chiesa matrice, e di quali chiese)?
Rispose Non è Matrice.
Interrogatus an sit Filialis, et cujus Ecclesiae (se sia filiale, e di quale chiesa)?
Rispose Non è neppure Filiale.
Interrogatus A quo Olea Sancta recipiat, et quibus Ecclesiis ea distribuat (da chi riceva gli Oli santi e a quali chiee li distribuisca)?
Rispose Dalla Cattedrale di Treviso solamente per la mia Chiesa.
Interrogatus De numero Animarum (sul numero della anime)?
Rispose Da Communione 574 – ed in tutte 856
Interrogatus Quot sint redditus Beneficii (A quanto ammontino i redditi del Beneficio)?
Rispose Vi sarà di rendita Ducati 400 – con obbligo di mantenere una lampada sempre accesa dinanzi al Divin Sagramento.
Interrogatus De Beneficiis Simplicibus (se vi siano benefici semplici)?
Rispose Non ve ne sono.
Interrogatus De Legatis, et Mansionariis (se vi siano Legati e Mansionerie)?
Rispose Non vi sono ne Legati ne Mansionarie.
Interrogatus An adsint (se vi siano) Ecclesiae Conparrochiales, vel Sacrametales, vel Campestres, et quae (e quali)?
Rispose Non ve ne sono.
Interrogatus De Oratoriis Pubblicis, et privatis?
Rispose Ve ne sono quattro. Uno di Ca’ Foscari, un altro di Ca’ Malipiero, il terzo della Commissaria Giusti; il quarto di Ca Lezze lasciato alla Communità.
Interrogatus an adsint Indulgentiae, et quae (se vi siano indulgenze, e quali)? Rispose Non ve ne sono.
Interrogatus De Scholis, et Confraternitatis (riguardo a Scuole e Confraternite)?
Rispose Vi è l’aggregazione di Confratelli del Santissimo Rosario.
Interrogatus An bona Ecclesiae suae locata sint ultra trienniun (se beni della sua chiesa siano stati affittati per più di tre anni)?
Rispose Non hò affittanze.
Interrogatus An diebus Dominicis, et Festis de Praecepto Evangelium explicat Populo, et vesperas canat (se nelle domeniche e nelle feste di precetto spieghi il Vangelo al popolo, e se canti i vesperi)?
Rispose Procuro di fare quanto posso; ogni vesta si canta il vespero.
Interrogatus An omnibus festis diebus Missam applicet pro Populo (se tutte le feste dica una messa per il popolo)?
Rispose Non tutte le Feste, perché hò debito di celebrare due Feste al mese per la Scuola del Sacramento.
Interrogatus An notos faciat Populo dies festos de praecepto, et jejunia (se renda noti al popolo i giorni di precetto e di digiuno)?
Rispose Significo al Popolo e le Festività, e i digiuni.
Interrogatus An bene regatur Doctrina Xtiana, et an omnibus Festis diebus habeatur una cum Cattechismo (se sia ben condotta la Dottrina Cristiana e se tutte le feste sia tenuta insieme con il Catechismo)?
Rispose La faccio in tutte le Feste, e con buon Ordine.
Interrogatus Quanam hora missam Pastoralem celebret diebus festis (a che ora celebri la messa pastorale nei giorni di festa)?
Rispose celebro a comodo della villa
Interrogatus An habeat Capellanum, et quis sit (se abbia un capellano, e chi sia)?
Rispose Hò il Capellano di nome Don Giovanni Possè della Diocesi di Ceneda, saranno anni 17, che si ritrova a questa Chiesa.
Interrogatus An muneri suo satisfaciat (se soddisfi al suo compito)?
Rispose Fa il suo dovere, e ne sono contentissimo.
Interrogatus De aliis Sacerdotibus, et clericis, et qui sint (degli altri sacerdoti e chierici, e chi siano)?
Rispose Vi è Don Girolamo Bettodello da Uderzo mansionario della Commissaria Giusti.
Interrogatus An Ecclesiam frequentet, vel ad cauponas divertat, vel ut in antedictis (se frequenti la chiesa, oppure vada a osterie, oppure come nelle cose anzidette)?
Rispose Vive con esemplarità, e da vero Ecclesiastico.
Interrogatus De inconfessis, et scandalosi, ac de Matrimoniis separatis (riguardo a persone che non si siano confessate, e che diano scandalo, e riguardo a eventuali matrimoni separati)?
Rispose Non hò tal sorta di gente.
Interrogatus De Ostetricibus, et an sint bene instructae (riguardo alle ostetriche, e se siano bene istruite)
Rispose Sono assai bene istruite
Interrogatus An intra octo dies Infantes baptizentur et an Mulieres post puerperium Ecclesiam adeant,
ut benedicantur (se entro gli otto giorni gli infanti siano battezzati e se le donne dopo il parto vengano in chiesa per essere benedette)?
Rispose Prima delli otto giorni vengono battezzati, e le donne vengono alla Chiesa a ricevere la Benedizione.
Interrogatus Quomodo Santissimum Viaticum Infirmis deferetur (in che modo venga portato il santissimo viatico agli infermi)?
Rispose Con quattro Ferali, ed un buon numero di Popolo
Interrogatus An diebus Festis Populus Ecclesiam frequentet (se nelle feste il popolo frequenti la chiesa)?
Rispose Vengono di continuo.
Interrogatus An Sponsiante Matrimoniale examinentur circa rudimenta fidei (se in vista del matrimonio vengano esaminati circa i rudimenti della fede)?
Rispose Prima di passare alle Sponsali si esamina
Interrogatus An tempore Paschalis schedulae pro communione Populi distribuentur (se in tempo di Pasqua vengano distribuite al popolo le schede per la comunione)?
Rispose Non vi è il costume.
Interrogatus An adsint Superstitiones, et alia huiusmodi (se vi siano superstizioni e altre cose di questo genere)?
Rispose Non ve ne sono.
Interrogatus An adsint viri, vel mulieres qui egros benedicant, vel Sacerdotes benedicentes absque licentia (se vi siano uomini o donne che facciano dei riti sui malati, o sacerdoti che diano benedizioni senza licenza)?
Rispose Non sò che ve ne siano.
Interrogatus An Confessiones habeantur juxta Synodalia Decrete (se le confessioni siano tenute secondo i Decreti Sinodali)?
Rispose Le si fanno secondo il Sinodo.
Interrogatus An tempore adventus, et Quadragesima Conciones habeantur (se in tempo di Avvento e di Quaresima siano tenute delle predicazioni)?
Rispose Non vi sono altre Prediche che la mia.
Interrogatus De Bonis Pheudalibus Episcopatus (riguardo ai beni feudali dell’Episcopato)?
Rispose Non vi sono Beni del Vescovato.
Interrogatus Quae sint Confinia Parroechiae (quali siano i confini della Parrocchia)?
Rispose Con Noventa, con Losson, Meolo e S. Donà (=San Donato) del Musil
Interrogatus An habeat aliquid suggerendum (se abbia qualcosa da suggerire)?
Rispose Niente affatto.
Quibus habitis se subscripsit, et fuit dimissus (Ricevute queste informazioni, si firmò e fu congedato)
Io D. Pietro Caovilla P.o di S.a Croce di Croce di Piave
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La sera il vescovo mandò il canonico visitatore a esaminare l’oratorio della Trinità,
della famiglia Giusti (mentre lui si ritirava a conversare con i padroni di casa).
5 maggio 1754
L’Illustrissimo e Reverendissimo D.D. Vescovo, arrivato alla chiesa parrocchiale
di Croce di Piave fu accolto con tutto il suo seguito nella casa dei nobili homini Foscari
nella quale pernottò e di lì inviò l’Illustrissimo canonico visitatore a visitare
gli oratori pubblici e privati della stessa parrocchia esistenti e per primo visitò
l’oratorio pubblico dedicato alla Santissima Trinità ad uso del signor Antonio Giusti, veneto,
e ora della Scuola di San Rocco di Venezia e vide l’altare marmoreo con la mensa anch’essa di marmo,
e molto bella, e approvò.
Visitò nella custodia marmorea superiore la reliquia della Santissima Croce riposta
in un ostensorio d’argento a forma di croce, e diede ordini.
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Die 5 Maii 1754
Illustrissimus et Reveendissum D.D. Episcopus, peventus ad Ecclesiam Parrochialem de Cruce Plavis,
receptus fuit tota cum sua Familia in Domo V.V.N.N. Foscari in qua pernoctavit,
et illico mandavit Illustrissimum Canonico Visitatore visitare Oratoria Publica,
et Privata in eadem Parroecia existentia; et in primis visitavit Oratorium Publicum
sub Invocatione Sanctissimae Trinitatis ad usum D. Antonii Giusti Veneti,
et modo Scholae S. Rochi Venetiarum et vidit marmoreum Altare cum mensa parimenter marmorea,
et valde speciosa, et approbavit.
Visitavit in Custodia superiori marmorea Reliquiam Sanctissimae Crucis repositam
in ostensorio argenteo figurae crucis formato, et mandavit ...
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Ma più che dalla reliquia della
croce di Gesù il visitatore canonico dovette rimanere impressionato dalla
discreta serie di gambe di sante presenti nel reliquiario inferiore.
Il solito esercito di gambe... e di ossa
Nella custodia inferiore prese visione delle moltissime reliquie, e cioè della gamba della Santissima Giusta Martire con la lettera autentica del Vescovo Morosini in data 9 ottobre 1714, le gambe di San Valentino Martire e delle Sante Concordia e Costanza Martiri con lettera del Vescovo acquisita lo stesso giorno. La gamba di Santa Vincenza Martire con lettera autentica del Vescovo acquisita in data 29 agosto 1718. Pezzi d’osso di San Pietro di Alcantara, resti del piviale di San Gaetano; ossa di Sant’Antonio da Padova con lettera autentica del vescovo acquisita in data 31 gennaio 1726, interiora di San Filippo Neri, pezzi d’osso di San Pietro Apostolo, ossa di San Francesco di Paola; brandelli di tela di seta intrisa del sangue di Nostro Signore Gesù Cristo; pezzo di cilicio di San Francesco d’Assisi; pezzi d’osso di San Filippo apostolo con lettera autentica del Vescovo Zacco in data 26 settembre 1727. Brandello dell’abito di San Pasquale Baylon conservato con lettera del Vescovo acquisita in data 18 aprile 1728. Brandello della porpora di San Carlo Borromeo; pezzi d’osso di San Stanislao Kosta; pezzi d’osso di Santa Teresa; pezzi d’osso di Santa Barbara con lettera autentica del vescovo acquisita in data per il primo 8 maggio e per gli altri 18 marzo 1730. Ve n’è un’altra sotto lo stesso giorno e consiste in pezzi d’osso di san Rocco Confessore; pezzi d’osso di santa Apollonia Martire con lettera acquisita il 18 maggio 1731; pezzo d’osso di San Liborio Confessore con lettera autentica del Vescovo de Luca del 25 agosto 1740. Frammento di colonna della flagellazione del Signore Nostro Gesù Cristo con lettera del Vescovo acquisita l’8 giugno 1742. Brandello del velo della Beata Vergine Maria. Pezzo d’osso di San Gioacchino padre della Beata Maria Vergine. Pezzi d’osso di Sant’Anna madre della Beata Maria Vergine. Pezzo d’osso di Santa Lucia Vergine e Martire con lettera autentica del Vescovo acquisita il 17 settembre 174… La lettera autentica relativa al legno della Santissima Croce è dell’Illustrissimo e Reverendissimo Vescovo Morosini in data 19 luglio 1715. E diede ordini.
Alla fine si recò in sacrestia e visitò i vasi sacri, tutti i paramenti, e anche i messali, e approvò.
Visitò il baldacchino per l’esposizione della santissima Croce, e approvò.
Visitò due confessionali mobili da usarsi la seconda domenica di ottobre per l’indulgenza plenaria, e diede ordini.
Vi è una obbligazione per celebrate tutti i giorni in detto oratorio secondo l’intenzione della famiglia Giusti.
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In custodia inferiori visitavit permultas reliquias, nempe crus Sanctissimae Justae M.
con litteris autenticis Episcopi Mauroceni sub datis 9 8bris 1714. cuces (=crura: alla vista di tante gambe il copista sbaglia il plurale?) S. Valentini M. et Sanctarum Concordiae, et Constantiae M.M. cum litteris Episcopi sumpti et eodem die. Crus Sanctae Vincentiae M. cum Litteris authenticis Episcopi sumpti sub datis 29 augusti 1718. Ex ossibus Sancti Petri de Alcantara; ex Pluviale Sancti Cajetani; ex ossibus Sancti Antonii Patavini cum Litteris auttentici Episcopi sumpti sub datis 31 Januarii 1726, ex Praecordiis Sancti Philippi Nerij; ex ossibus Sancti Petri Apostoli, ex ossibus Sancti Francisci de Paula; ex Tela serica imbuta Sanguine D. N. J. C.; ex cilicio Sancti Francisci Assisiensis; ex ossibus Sancti Philippi Apostoli cum Litteris auttenticis Episcopi Zacco sub datis 26 7bris 1727. Ex abitu Sancti Paschalis Baylon conservatu cum Litteris Episcopi sumpti sub datis 18 aprilis 1728. Ex purpura Santi Caroli Boromoei; ex ossibus Sancti Stanislai Kostae; ex ossibus Santae Theresiae, ex ossibus Sanctae Barbarae cum Litteris auttenticis Episcopi sumpti sub datis pro prima 8 Maij et
pro aliis 18 Martij 1730. Alia extat parimenter sub hac die,
et est ex ossibus Sancti Rochi Confessori; ex ossibus Sanctae Appoloniae Martiris
cum Litteris sumpti 18 Maij 1731; ex ossibus Sancti Liborii Confessori
cum Litteris auttenticis Episcopi de Luca die 25 Augusti 1740.
Ex columna Flagellationis D. N. J. C. cum Litteris Episcopi sumpti sub Die 8 Junii 1742. Ex velo B. M. V. Ex ossibus Sancti Joachini Patris B.M.V. Ex ossibus Santae Annae Matris B.M.V. Ex ossibus Sancte Luciae V. et M. cum Litteris Episcopi sumpti die 17 7bris 174… Litterae Auttenticae pro ligno Sanctissimae Crucis sunt Illustrissimi et Reverendissimi D. D. Episcopi Mauroceni sub dati 19 Julij 1715. et mandavit
In Sacristia tandem se contulit et visitavit vasa Sacra, Paramenta omnia, et etiam Missalia,
et approbavit
Visitavit Baldachinum pro expositione Sanctissimae Crucis, et approbavit.
Visitavit duo confesionalia mobilia, quibus utuntur Domenica 2nda Octobris in oratorio
ob Plaenariam Indulgentiam, et mandavit
Adest obbligatio quotidie celebrandi in dicto Oratorio iuxta intentionem Familiae Giusti
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Questi gli ordini che l’indomani avrebbe lasciato il
vescovo per l’oratorio della Trinità
Decreta pro Publico Oratorio sub titulo Trinitatis
Visitato l’Oratorio Publico dedicato alla Santissima Trinità ad uso del Signor Antonio Giusti veneto,
ora detta Scuola di S. Rocco di Venezia per Commissaria situato dentro i confini della Parrocchia
di Croce di Piave – Ordiniamo e Decretiamo –
Primo – Che le Reliquie della Santissima Croce, di Santa Costanza Martire,
di Santa Concordia Martire, di san Pietro d’Alcantara, di San Gaetano, di Santa Orsola Martire,
di san Giusto Martire, di San Valentino Martire, e di Santa Vincenza Martire restino sospese, né possano esporsi se non saranno prima da Noi riconosciute e sigillate.
2 – Che la Reliquia della Colonna della Flagellazione di Nostro Signore Gesù Cristo,
e quella della tela intinta del Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo debbano custodirsi
nella Custodia della reliquia della santissima Croce.
3 – Che non possa in avvenire esporsi nell’Oratorio alcun confessionale senza Nostra espressa licenza, dichiarando intanto sospesi per sempre i Confessionali amovibili, e irregolari ora esistenti in Sagristia.
E il presente dovrà esser sempre esposto nella Sagristia di quest’Oratorio per la sua
pontual Essecucuzione.
Datis ex Aedibus Parrochialibus de Cruce Plavis die 6 Maii 1754 in visitatione
|
La mattina dopo – 6 maggio 1754 – il vescovo uscì dalla
casa del Nobile Foscari per recarsi in chiesa; dietro di lui era il cancelliere
Antonio de Gobbis che prendeva appunti di tutto per poi stilare la relazione e
il foglio dei decreti. [Tra parentesi quadre le frasi che appaiono negli
appunti del cancelliere poi non trascritti nella relazione ma nel foglio dei
decreti]
A mattina fatta, uscito dalla casa del Veneziano Nobile Foscari dove aveva pernottato,
l’Illustrissimo e Reverendissimo Nobil Uomo Vescovo giunse alla sede dove lo aspettava
il Parroco e dopo qualche altro istante d’attesa sotto il baldacchino giunse alla porta maggiore
della chiesa, dove tutti erano pronti in attesa, e pubblicata l’indulgenza,
sotto il baldacchino si sedette nel presbiterio, dove si preparò alla messa e al tempo
opportuno distribuì a tanti la Santa Comunione.
Fatta la messa celebrò le esequie dei morti tanto in chiesa quanto sopra il cimitero,
che visitò, e comandò [Che sia fatto il rastello all’ingresso commune] come appare nei decreti.
Nella stessa occasione visitò la torre campanaria; e approvò.
Ritornato in chiesa, visitò il Santo Sacramento custodito nel tabernacolo marmoreo,
e conservato in una pisside d’argento tutta dorata all’interno con il suo canopo;
e interrogò il parroco quante volte al mese le cambiasse.
[Il Parroco rispose: “nell’estate ogni 8, nell’inverno ogni 15 ovvero 20 giorni al più”]
Molto bene, rispose (il vescovo); e fatto tutto secondo l’uso, di nuovo distribuì il sacro cibo a molti.
Visitò la custodia, e approvò.
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Mane facto Illustrissimus et Reverendissimus D. D. Episcopus ex domo V.V. N.N. Foscari
ubi pernoctavit egressus pervenit ad aedem ubi Parrocus moratur, ac paululum post temporis
exceptus de more sub Baldachino pervenit ad Portam Ecclesiae Maiorem, ubi omnia de more parata sunt,
ac publicata Indulgentia sub Baldachino sesetit in Presbiterio, ubi se preparavit ad missam,
et opportuno tempore quamplurimos Sacra Communione refecit. Expleta missa Exequias mortuorum
persolvit tam intra Ecclesiam, quam supra Coemeterium, quod visitavit, et mandavit ut in Decretis.
Eadem occasione visitavit turrim campanariam; et approbavit.
Reversus Ecclesiam visitavit Sanctum Sacramentum custoditum in Tabenaculo marmoreo,
et asservatum in pixide argentea intus omnino deaurata cum suo canopeo; et interrogavit
Parrochum quoties in mense cambiaret? Resposuit valde bene; et omnia de more peracta,
iterum pluribus Sacrum Panem distribuit.
Visitavit custodiam, et approbavit.
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Quindi il vescovo
visitò la fontana del battistero presso la porta maggiore della chiesa,
e interrogato il parroco quando impartisca la benedizione più solenne, quello rispose
il sabato santo [e quando occore fra l’anno. Che oltre la Benedizione solenne
del Sabato Santo sia fatta l’altra solenne nel Sabato della Pentecoste], e comandò come sotto.
Visitò il sacrario, e approvò.
Visitò gli oli santi nella loro custodia all’interno ricoperta di seta viola,
e vide tre vasi di stagno col coperchio, due vasi d’argento per i battezzati e altri due vasi, uno d’argento e uno di stagno per gli infermi, e approvò:
All’altare della Beata Maria Vergine del Rosario visitò le reliquie della santissima croce
nella custodia di marmo; è vicina una grande croce argentea nel cui mezzo è custodita
la santissima croce, con le autentiche dell’Illustrissimo e... Benedetto de Luca sotto la data del 10 settembre 1745 e comandò che fossero riconosciute le lettere come autentiche.
[Che la custodia sia foderata con drappo di seta rosso con sotto una tavoleta ... tutte le parti]
Visitò la custodia, e comandò come compare nei decreti.
All’altare di san Matteo Apostolo visitò tre reliquie in una custodia di legno dentro vasi di vetro,
e precisamente di S. Lucio, di S. Apollonio e di S. Crispino Martiri,
con una autentica proprio per questi tre e tre altre (reliquie)
che sono conservate nell’altare di san Bovo;
e comandò che fossero etichettate e munite di sigillo.
[Che le tre custodie sieno foderate con drappo rosso]
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Visitavit Fontem Bapttisterii prope Portam Majorem Ecclesiae, et interrogato Parrocho
de Beneditione solemniore Respondit in Sabato Santo [e quando occore fra l’anno.
Che oltre la Benedizione solenne del Sabato Santo sia fatta l’altra solenne nel Sabato
della Pentecoste], et mandavit ut infra.
Visitavit sacrarium, et approbavit.
Visitavit olea sancta in sua custodia intus serico violaceo cooperta, et vidit
tria vasa stamnea in capsula, vasa duo argentea pro Baptismatis; et alia duo vasa,
unum argenteum, et unum stamneum pro Infirmis, et approbavit.
Ad altare B.M.V. de Rosario visitavit Reliquias santissimae Crucis in custodia marmorea.
adest crux magna argentea in cujus medio Sanctissima crux custodita,
cum auttenticis Illustrissimi et ... R.R. Benedicti de Luca sub datis 10 settembris 1745
et mandavit recognosci litteras auttenticas.
[Che la custodia sia foderata con drappo di seta rosso con sotto una tavoleta ...
tutte le parti]
Visitavit custodiam, et mandavit proùt in Decretis.
Ad Altare Sancti Matthei apostoli visitavit Reliquias tres in custodia lignea in vasis vitreis,
scilicet S. Lucii, S. Apollonii, et S. Crespini M.M. cum una auttentica pro hisce tribus, et tribus aliis quae in altari S. Bobi asservantur; et mandavit obsignari, et sigillo muniri.
[Che le tre custodie sieno foderate con drappo rosso]
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E ancora
visitò la custodia e comandò come specificato in seguito.
All’altare di san Bovo visitò tre reliquie in custodia lignea; due in vasi di vetro,
la terza in un vaso di vetro da poco ornato di metallo di ottone di Santa Vittoria
e di San Vito Martiri e di Sant’Antonino, sotto la medesima autentica, e comandò come sopra.
[Che le custodie sieno foderate con drappo roso di seta.] Visitò la custodia e comandò come compare nei decreti.
Visitò l’altare maggiore di marmo e approvò.
Visitò l’altare marmoreo della Beata Maria Vergine del Rosario sopra
il quale sono posti le statue lignee della B. M. Vergine del Rosario, di san Domenico
e degli Sposi Santi, e approvò.
C’è anche un’appendice in data 5 settembre 1618, e approvò
Visitò l’altare marmoreo di Sant’Antonio con la statua legneo dello stesso Sant’Antonio ed una icona alla greca della Beata Maria Vergine, e approvò.
Presso la porta principale vide un’immagine del Crocifisso e comandò
(che fosse posto sopra l’arco maggiore del Presbiterio, ma poi si pentì dell’ordine
e cancellò, lasciando maggiore libertà, come appare dai decreti).
Visitò l’altare ligneo di san Matteo Apostolo, e approvò.
Visitò l’altare ligneo di san Bovo, dove ci sono quadri del Difendente e di san Rocco
e un’immagine di san Gaetano, e comandò [che il quadro di S. Gaetano sia posto sopra la pala]
come sotto.
In chiesa visitò le umbelle, piccola e grande, le insegne, i fanali, i confessionali,
e le porte della chiesa e approvò.
Si portò infine in sacrestia e visitò i vasi sacri, l’ostensorio e una piccola pisside, e approvò.
Visitò il baldacchino usato per portare la Santissima Comunione agli infermi
e comandò [che sia foderato nello schienale con drappo bianco].
Non c’è sepolcro, e a questo riguardo diede ordini
Visitò il trono per l’esposizione del Santissimo Sacramento e approvò.
Poi si recò a segnare i fanciulli col sacro crisma. E intanto l’Illustrissimo Canonico
Visitatore visitò le rimanenti suppellettili, e tutto approvò.
Visitò i messali e i rituali e approvò.
Visitò i libri delle messe, e quello in cui si firmano i sacerdoti che celebrano.
Vide tutti i libri parrocchiali e riguardo a quello in cui si descrivono i matrimoni, diede ordini.
E alla fine l’Illustrissimo e Reverendissimo Vescovo concluse la visita, secondo l’uso,
e il visitatore Canonico presiedette all’esercizio delle dottrina cristiana.
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Visitavit custodias, et mandavit proùt...
Ad altare S. Bobi visitavit Reliquias tres in custodias lignea; duo in vasis vitreis; alterum in vase vitreo metallo auricalco munito nempe S. Victoriae, S. Viti M.M; et S. Antonini sub eadem auttentica, et mandavit ut supra.
[Che le custodie sieno foderate con drappo roso di seta]
Custodiam visitavit, et mandavit ut in Decretis.
Visitavit Altare majus marmoreum, et approbavit.
Altare B. M. V. de Rosario marmoreum visitavit, super quod extant simulacra lignea
B. M. Virginis de Rosario, S. Dominici et Sanctorum Sposorum, et approbavit.
Adest aggregatio sub datis Quinque 7bris 1618, et approbavit.
Visitavit altare marmoreum S. Antonii cum simulacro ligneo eiusdem S. Antonii,
et Tabula picta grece B. M. V., et approbavit
Prope Portam Majorem vidit Imaginem Crucifixi, et mandavit
[Che sia posto sopra l’arco maggiore del Presbiterio]
Visitavit ligneum Altare S. Matthaei Apostoli, et approbavit
Visitavit Altare ligneum S. Bobi, ubi S. Defendentis, et S. Rochi extant imagines pictae,
et Imaginem S. Cajetani, et mandavit [Che il quadro di S. Gaetano sia posto sopra la Palla] ut infra.
In Ecclesia visitavit umbellas parvam et magnam, Insignia, Fanalia, Confessionalia, atque januas Ecclesiae et approbavit.
In Sacristia tandem se contulit, et visitavit vasa Sacra, ostensorium, et parvam pixim, et approbavit.
Visitavit Baldachinum pro deferenda Sanctissima Communione Infirmis, et mandavit [Che sia foderato nello schenale con drappo bianco].
Non adest sepulcrum, et idcirco mandavit ...
Visitavit Thronum pro expositione Sancissimorum Sacramentorum, et approbavit.
Postea se contulit, ut pueros sacro Crismate deliniret. Et interim Illustrissimus Cancellarius Visitator visitavit reliqua suppellectilia, et omnia approbavit.
Visitavit Missalia, et Ritualia, et approbavit.
Visitavit Libros Missarum, et illum in quo se signant Sacerdotes qui celebrant.
Vidit Libros omnes Parrochiales, et pro illo in quo describuntur matrimonia, mandavit…
Et tandem Illustrissimi et Reverendissimus D. D. Episcopus clausit de more visitationem, et Canonicus visitator praefuit exercitio Doctrinae Christianae
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In data 6 maggio
sono riportale le deposizioni degli altri testimoni – cappellano e massari
– e le relazioni della visita del
Visitatore Canonico agli altri oratori. Quando furono ascoltati i testimoni:
prima o dopo la messa nella parrocchiale? E il Visitatore Canonico completò la
visita agli oratori nelle prima mattinata, giungendo poi alla parrocchiale per
presiedere all’esercizio della dottrina, o viceversa?
Non sapendolo, seguo
l’ordine che a me più piace, cominciando dall’interrogazione dei testi.
Die 6 ejusdem
Coram E(piscopo) comparuit R. Ioannes Capellanus Possè – da Uderzo annorum 52 completorum. Citatus, monitus, et juratus, prout … more …
Interrogatus De eius Officio, et a quanto tempore?
Rispose Sono Capellano Curato da anni 18.
Interrogatus Quis sit Parrochus, et an muneri suo satisfaciat (chi sia il Parroco, e se soddisfi al suo compito)?
Rispose Il Parroco è Don Pietro Caovilla, e fa il suo debito per quanto permettono le forze sue, e la sua età
Interrogatus Quis sit Parrochus, et an muneri suo satisfaciat (chi sia il Parroco, e se soddisfi al suo compito)?
Rispose Il Parroco è Don Pietro Caovilla, e fa il suo debito per quanto permettono le forze sue, e la sua
Interrogatus An bene, et religiose vivat (se viva bene e da religioso)?
Rispose Il costume di lui è degno veramente di un Parroco.
Interrogatus Quomodo, et a quo Sacramenta Infirmis administrentur (in che modo, e da chi siano amministrati i sacramenti agli infermi)?
Rispose La maggior parte da me, ed anche dal Signor Pievano quando può per altro sempre con la dovuta decenza.
Interrogatus De aliis Sacertotibus, et Clericis (degli altri sacerdoti e chierici)?
Rispose Vi è Don Girolamo Bettadello mansionario nell’Oratorio della mansionaria Giusti.
Interrogatus An Ecclesiasiatice, et honeste vivat (se viva da ecclesiastico, e onestamente)?
Rispose Vive da buon Religioso, e sempre ritirato, e frequenta la Chiesa.
Interrogatus De Scandalosis, Inconfessis, ac de Matrimoniis separatis?
Rispose Non ve ne sono ch’io lo sappia, ne vi sono Matrimoni separati.
Interrogatus De Obstetricibus, et an sint bene structae (delle ostetriche, e se siano bene istruite)?
Rispose Ve ne sono di forastiere, e queste esaminate anche da Noi.
Interrogatus An habeat aliquid suggerendum (qualcosa da suggerire)?
Rispose Non hò cos’alcuna. Desidero ben io la Pagella de casi riservati.
Quibus habitis … se subscripsit, et fuit dimissus
Don Giovanni Gaetano Possè
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Poi fu la volta dei massari.
...Die dicta
Coram … comparuit Mattheus Soligo de Cruce Plavis, annorum 40 cr .
citatus, monitus, et juratus, prout ... tactis ...
Interrogatus De eius Officio?
Rispose Sono Massaro del Santissimo.
Interrogatus De redditibus Scholae (dei redditi della scuola)?
Rispose La mia scuola non hà entrate.
Interrogatus De obbligationibus, et Legati?
Rispose Non hà obblighi di messe, ne di Legati.
Interrogatus Quando creentur Massarii; et quanto tempore perdurent?
Rispose Durano un anno, e si fanno nel giorno del Corpus Domini.
Interrogatus An reddant comptus, et an habeantur libri redditus, et expensae (se rendano conto, e se siano tenuti i libri delle entrate e delle spese)?
Rispose Rendono li conti tenendosi registro dei conti.
Interrogatus Quis sit Parrochus, et an muneri suo satisfaciat?
Rispose Il parroco è Don Pietro Caovilla, e per quanto so non possiamo dolersi di lui.
Interrogatus An bene, et religiose vivat?
Rispose Vive da ottimo Religioso e santamente.
Interrogatus De Capellano, et quis sit? Et an adsint alii Sacerdotes, et qui sint?
Rispose Il Cappellano, ed il Mansionario di Ca’ Giusti.
Interrogatus An bene, et religiose vivant, et Ecclesiam frequentent, vel ad caupones diversant,
vel ebrii appareant, vel ut ... in antedictis (se vivano bene, e da religiosi, e frequentino la chiesa, o se vadano a osterie o se appaiano ubriachi oppure come … nelle cose anzidette)
Rispose Sono tutti due ottimi Religiosi, e frequentano la Chiesa.
Interrogatus An Parrochus residentiam continuam faciat (se il parroco risieda con continuità)?
Rispose Stà sempre in Parrocchia.
Interrogatus An sciat aliquem mortuum esse absque Sacramentis (se sappia che qualcuno sia morto senza sacramenti)?
Rispose (sottinteso: senza sacramenti) Per colpa dei Religiosi, non è mai morto alcuno
Interrogatus De scandalosi, Inconfessis, ac de matrimoniis separatis?
Rispose Non vi sono persone di tal sorta per quanto so.
Interrogatus Quomodo Santissimum Viaticum Infirmis deferatur (in che modo si porti il viatico agli infermi)?
Rispose Con quattro Ferali, molte candelle, e con divozione.
Interrogatus Quomodo habeatur Doctrina Christiana?
Rispose La si fà ogni Festa, ed il Cattechismo ancora, ma con buon ordine.
Interrogatus De Bonis pheudalibus Episcopatus?
Rispose Non vi sono Beni del vescovato.
Interrogatus An habeat aliquid suggerendum?
Rispose Niente affatto.
Quibus habitis … se subscripsit, et fuit dimissus
Mattio Soligo Massaro
Die dicta
Coram ... comparuit Jonnes Maria Veronese modo commoranter ... Parroecia de Cruce Plavis, annorum 48 - citatus, monitus, et juratus, prout … tactis …
Interrogatus De eius Officio?
Rispose Sono Massaro della Scuola di San Matteo.
Interrogatus De redditibus Scholae (dei redditi della scuola)?
Rispose La mia scuola non hà entrate.
Interrogatus De obbligationibus, et Legati?
Rispose Morto ogni Fratello si fanno dire per esso messe 3. e si fanno dire indebitamente.
Interrogatus Quando creentur Massarii; et quanto tempore perdurent?
Rispose Ogni anno nel giorno di San Matteo, o poco dopo.
Interrogatus An reddant comptus, et an habeantur libri redditus, et expensae (se rendano conto, e se siano tenuti i libri delle entrate e delle spese)?
Rispose Rendono li conti, e si conservano li libri della Scuola.
Interrogatus An Parrochus muneri suo satisfaciat?
Rispose Il Signor Pievano fà il debito suo, ed è benedetto da tutti.
Interrogatus An bene, et religiose vivat?
Rispose Il costume di lui non merita riprensione alcuna.
Interrogatus De Capellano, ac de aliis Sacerdotibus?
Rispose Vi è Cappellano, ed il Mansionario di Ca’ Giusti.
Interrogatus An bene, et religiose vivant, et Ecclesiam frequentent, vel ut … (se vivano bene, e da religiosi, e frequentino la chiesa, o se vadano a osterie o se appaiano ubriachi oppure … eccetera)
Rispose Sono tutti due buoni Religiosi, ed intervengono alla Chiesa,
ne può mai dirsi, che non sieno di ottimi costumi.
Interrogatus An Parrochus residentiam continuam faciat (se il parroco risieda con continuità)?
Rispose Il Parroco fa continua la sua residenza.
Interrogatus An sciat aliquem mortuum esse absque Sacramentis (se sappia che qualcuno sia morto senza sacramenti)?
Rispose Nesuno mai è morto senza Sacramenti.
Interrogatus De scandalosi, Inconfessis, ac de matrimoniis separatis?
Rispose Non vi sono tali persone.
Interrogatus Quomodo Santissimum Viaticum Infirmis deferatur (in che modo si porti il viatico agli infermi)?
Rispose Con quattro Ferali, e molte candelle.
Interrogatus An omnibus Festis diebus habeatur Doctrina Christiana?
Rispose La Dottrina Cristiana col Cattechismo si fà ogni Festa.
Interrogatus De Bonis pheudalibus Episcopatus?
Rispose Non ve ne sono.
Interrogatus An habeat aliquid suggerendum?
Rispose Non hò che suggerire.
Quibus habitis ... se subscripsit, et fuit dimissus
Zammaria Veronese
Vide Relationem Ecclesiae supradictae, ac Inventarium
Suppellectilium Sacrarum in sequentibus paginis
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E noi perciò andiamo
a dare un’occhiata ai decreti del vescovo relativi alla chiesa parrocchiale,
riordinati e ricopiati in bella copia dal cancelliere.
Decreta pro Ecclesia Parrochiali
sub Titulo Inventionis Crucis de Cruce Plavis
Portati dal Nostro Debito Pastorale alla prima
visita di questa Chiesa Parrocchiale sotto il titolo della Santissima Croce di
Croce di Piave in questa Nostra diocesi, affine (=al fine) di provedere a
qualunque disordine e mancanza, onde promuovere maggiormente la Gloria di Dio,
il decoro Ecclesiastico e lo Spirituale vantaggio delle Anime alla Nostra cura
commesse a norma dei Sacri Canoni, Costituzioni Apostoliche e Nostre Sinodali;
Ordiniamo e Decretiamo
Primo - Che all’ingresso del Cimitero vi sia
posto il suo restello per dover star chiuso almeno in tempo di notte e che
l’erba del cimitero già tagliata debba esser abbrucciata.
2 – che oltre la benedizione solenne della Fonte
Battesimale del Sabato Santo debba farsi l’altra pur solenne nel Sabato della
Pentecoste secondo il rito del Messale Romano e che nell’estate ogni due mesi e
nell’inverno ogni tre debba rinovarsi l’acqua Battesimale con Benedizione
privata secondo il rito del Romano Rituale.
3 – Che la custodia della Reliquia della
Santissima Croce sia fatta foderare al didentro di Tavola coperta di Drappo di
seta di color rosso.
4 – Che tutte le custodie delle Reliquie
esistenti agli altari di S. Matteo e S. Bovo siano coperte aldidentro di drappo
di seta di color rosso.
5 – Che il Quadro di S. Gaetano sia riposto
aldisopra della Palla (=pala) dell’Altar di S. Bovo.
6 – Che il crocefisso ora esistente nell’angolo
della Chiesa dirimpetto al Battistero debba riporsi in altro luogo della Chiesa
più conveniente previa però la Nostra approvazione.
7 – Che il picciolo Baldachino per la Comunione
agli Infermi sia coperto nello schenale di Drappo di seta di color bianco.
8 – Che resti rigorosamente proibito servirsi in
avvenire di qualunque Custodia di Reliquie per formare il Sepolcro nella
Settimana Santa, ed a tal oggetto debba farsi una decente urna da esser prima
da Noi visitata, ed approvata.
9 – Che nel libro dei Matrimoni debba usarsi la
formula, che di Nostra commissione verrà consegnata al Parroco.
E finalmente confermando tutti gli ordini
Sinodali, e dei Predecessori Nostri a questi non contrari, raccomandando con
tutto lo Spirito la Pace, la Carità, l’Osservanza della Divina Legge, e
l’avanzamento sempre maggiore nelle Virtù Cristiane, e Religiose, diamo a tutti
con Paterno affetto la Nostra Pastoral Benedizione.
Ed il presente dovrà esser sempre custodito ed
esposto nella Sagristia di questa Santa Chiesa Parrocchiale a pubblica
intelligenza, e per la dovuta pontuale sua Esecuzione.
Datis ex Aedibus Parochialibus de Cruce Plavis.
Die 6 Maii 1754 in visitazione.
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Il giro del canonico visitatore,
in quel 6 maggio 1754, cominciò dall’oratorio pubblico della Beata Maria
Vergine del Rosario del nobile veneziano Da Lezze.
Lo stesso giorno
l’illustrissimo Canonico Visitatore visitò l’oratorio pubblico
di proprietà dei Nobiluomini Da Lezze situato in località La Fossetta,
entro i confini della Parrocchia di Croce di Piave,
e vide l’altare ligneo con la mensa di cemento, e approvò.
Visitò nel medesimo Oratorio il vaso sacro, i paramenti, e approvò.
Visitò l’altare e i messali e comandò.
Visitò all’esterno tutto l’Oratorio e ordinò come nei Decreti
Fu interrogato … Stanislao de Bernardini della diocesi … : “quante volte celebra in detto oratorio?”
Rispose: “Tutte le feste”
Chiestagli se aveva la licenza di celebrare rispose di no, ma di avere soltanto le Testimoniali della Curia Episcopale.
Chiestagli qual era la durata del suo domicilio, rispose di aver protratto la sua assenza
da Venezia per circa nove anni, come risulta dalle Testimoniali dell’Illustrissimo e Reverendissimo
Don Luigi Foscari, Patriarca di Venezia, in data 17 gennaio 1742.
Chiestogli se celebri nei giorni vietati dal Sinodo, rispose di sì, ma non fu in grado di esibire la licenza.
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Die dicta
Illustrissimus Dominus Canonicus Visitator visitavit Oratorium publicum de ratione V.V.N.N. Da Leze positum in loco nuncupato la Fossetta intra fines Parroeciae de Cruce Plavis et vidit ligneum Altare cum mensa coementea, et approbavit.
Visitavit in eodem Oratorio vas sacrum, Paramenta, et approbavit.
Visitavit Altar, et Missalia, et mandavit.
Visitavit ad extra totum Oratorium, et ordinavit, ut in Decretis
Interrogatus fuit … Sthanislaus de Bernardini Diocesis … quoties celebrat in dicto Oratorio?
Respondit – Omnibus diebus Festis.
Interrogatus – De licentia celebrandi?
Respondit Negative, sed tantum Testimoniales Curiae Episcopalis habere.
Interrogatus De tempore Domicilii?
Respondit Novem c.a annis moram suam traxisse venetiis, ut apparet ex Testimonial… Illustrissime, et Reverendissime D. D. Aloysii Foscari Patriarchae Venetiarum sub die 17 – Jannuarij – 1742
Interogatus an celebret diebus vetitij a Synodo?
Respondit affirmative; sed non exibuit licentiam
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Questi i relativi decreti emessi
Decreta pro Publico Oratorio
sub titulo B.M.V. de Rosario
Visitato l’Oratorio
Publico dedicato alla B.V. del Rosario ad uso delli N.N. H.H. Da Lezze, situato
nel luogo detto la Fossetta. Ordiniamo e Decretiamo
Primo – Che si faccia
una piccola Sagristia, nella quale si tengano gli Apparamenti Sacri, e possa
appararsi il sacerdote, essendo inconveniente d’appararsi all’Altare e tenersi
all’Altare stesso l’armaro per gli Apparamenti.
2. – Che resti proibito sotto pena di sospensione a Divinis celebrar la Santa Messa in detto Oratorio
in alcuno de giorni eccettuati dal Nostro Sinodo senza Nostra licenza.
3. – Che agli ... siano formate le croci nel mezzo
4. – Che al messale siano aggionte [=aggiunte] le messe novissime.
5. – Che sopra la
facciata dell’Oratorio vi sia posta una decente Croce.
Datis ex aedibus
Parrochialibus de Cruce Plavis – Die – 6 – Maij – 1754 – in visitatione
L.S. [=iniziali del Visitatore] P. Episcopus Tarvisinus
Antonius
De Gobbis Cancellarius Visitationis
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Poi il giro del canonico
visitatore proseguì verso l’oratorio pubblico dei nobili Malipiero, intitolato
sempre alla Beata Maria Vergine del Rosario.
Lo stesso giorno
l’illustrissimo Visitatore Canonico visitò l’oratorio pubblico
sotto il titolo della Beata Vergine Maria ad uso del nobile veneziano Zaccaria Malipiero situato in località La Fossetta, e vide l’altare marmoreo, con la mensa pure di marmo, sopra la quale vi è una statua di marmo della Beata Maria Vergine del Rosario, e per quanto riguarda l’altare comandò…
Visitò la Sacrestia, e lì vide il vaso sacro, i paramenti, e … e approvò.
Visitò i messali e la veste talare, e comandò…
Visitò l’Oratorio dentro e fuori, e ordinò come nei Decreti
Vi è l’obbligo di una mansioneria quotidiana a favore della famiglia Malipiero
in forza del testamento, ma ora è inofficiata a causa della morte del mansionario.
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Die dicta
Illustrissimus Dominus Canonicus Visitator visitavit Oratorium publicum sub Titulo B.M.V. de Rosario ad usum V.N. Zacchariae Malipiero situm in loco della Fossetta, et vidit Marmoreum Altare cum mensa parimenter marmorea supra quam extat Simulacrum marmoreum B.M.V. de Rosario, et pro altari mandavit ut …
Visitavit Sacristiam, et in ipsa vidit vas Sacrum, Paramenta, atque al…s et approbavit.
Visitavit Missalia, et vestem Talarem, et mandavit …
Visitavit Oratorium intus, et foris, et mandavit, ut in Decretis.
Adest Obligatio Mansionariae quotidianae pro Familia Malipiero vigore testamentis; sed nunc inofficiata ob mortem mansionarii.
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Questi i decreti relativi:
Decreta pro Publico Oratorio
sub titulo B.M.V. de Rosario
Primo – Che resti sospesa la terza Tovaglia indecente, e logora, e ve ne sia posta una decente di lino.
2. – Che la Pietra Sacra troppo elevata sia abbassata in modo che sormonti la mensa dell’Altare un quarto di onzia.
3. – Che al messale siano aggionte le messe novissime.
4. – Che nel termine di mesi sei sia accomodato il soffitto dell’Oratorio, altrimenti passato detto
tempo resti l’Oratorio sospeso.
Datis ex aedibus
Parrochialibus de Cruce Plavis – Die – 6 – Maij – 1754 – in visitatione
P. Episcopus Tarvisinus
Antonius
De Gobbis Cancellarius Visitationis
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Il giro del visitatore terminò con la visita all’oratorio pubblico dedicato alla Beata
Maria Vergine del Monte Carmelo, ad uso dei nobili veneziani Foscari, ...
... situato entro i
confini della chiesa parrocchiale di Croce di Piave, e vide l’altare marmoreo,
che approvò.
Visitò la sacrestia e vide il vaso sacro, e
tutti i paramenti, e ogni tipo di suppellettili, e approvò.
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Illustrissimus
Dominus Vicarius Visitationis visitavit Oratorium publicum dicatum B.M.V. di Monte Carmelo ad usum
V.V.N.N. Foscari situm intra fines Parrochialis Ecclesiae de Cruce Plavis et
vidit marmoreum Altare quod approbavit.
Visitavit Sacristiam, et in ipsa vidit vas Sacrum, et
Paramenta omnia, ac Suppellectilia universa, et approbavit.
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E questi sono infine gli ultimi decreti.
Die 6 – Maii - 1754
Visitato l’Oratorio
Publico sotto il titolo della Beata Vergine del Carmine ad uso delli N.N.H.H.
Foscari situato dentro li confini della Parrochia di Croce di Piave, ed avendo
ritrovato il tutto a dovere, approviamo ogni cosa; e raccomandiamo la continua
osservazione anche per l’avenire.
Datis ex aedibus
Parrochialibus de Cruce Plavis – Die – 6 – Maij – 1754 – in visitatione
P. Episcopus Tarvisinus
Antonius De Gobbis Cancellarius Visitationis
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Fine resoconto visita pastorale del 1754
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Un documento
interessante del 1758, giacente presso l’Archivio di Stato di Venezia, è
l’affittanza da parte della Scuola Grande di S. Rocco a certo Giacomo Soldi
di un terreno di 567 campi con l’inclusione dell’Oratorio Giusti. Colpisce
l’enumerazione di oggetti, di attrezzi di lavoro, di stoviglie.
Vi si legge un nome
di un sindaco, Pietro Battiston, e i nomi dei fittavoli cui furono ceduti in
contratto case, “fabbriche con brollo, marezane, casere, tedon”.
Ecco i nomi dei fittavoli:
Montagner Liberale
Bozzo Zuane
Zorzetto Zuane
Visentin Matteo
Montagner Giacomo
Burigotto Valentino
Broccolo con cason Torre del C.
Carraretto Giuseppe
Brighesso Michiel
Cerchier Domenico
Cappelletto Paolo
Gorghetto Nicolò
Casonato Zuane
Luisetto Florian
Fuser Marco
Bedolin Enrico
Iseppi Gianbattista
Dall’Acqua Aurelio
Stefani Antonio
Schiabel Giacomo
Menin Angelo
Montagner Giovanni Maria
Zorzetto Giovanni
Visentin Mattio
Viene osservato che 44 campi a Torre del Caligo, sotto Torcello, “costituiscono una fittanza
scomoda”.
Nel luglio di
quell’anno (1758) le campane del campanile festeggiarono, come in tutta
la Serenissima, l’elezione al soglio pontificio, col nome di Clemente XIII, del
cardinale Carlo della nobile famiglia dei Rezzonico, nato e battezzato a
Venezia e in quel momento vescovo di Padova.
I matrimoni tra
consanguinei erano ammessi di solito tra persone di un certo lignaggio, le
sole che potessero pagare un ammenda, richiesta dalla chiesa; ma anche tra
villici capitava ogni tanto di dover rilasciare una
Dichiarazione
Attesto con giuramento io P. Pietro Caovilla
Pievano della Parrochiale di Santa Croce di Croce di Piave subdelegato
dall’Illustrissimo, e Reverendissimo Signore Alvise Franzogia Canonico della
Cattedrale, Vicario Generale di sua Eccellenza Reverendissima nostro dignissimo
Vescovo di Treviso Paolo Francesco Giustiniani, et Essecutore Apostolico in
ordine alla Dispensa ottenuta da Tomaso Agostinetto, e Valentina Montagner di
poter tra loro contraere Matrimonio abbenché haventi in terzo, e quarto grado di
consanguinità, con obbligo d’adempire le Penitenze ingionteli dalle Lettere
Pontificie, attesto replico con giuramento aver il sopradetto Tomaso per il
corso di tre Mesi continuati servita la Chiesa con il suono delle campane
giornaliero: in oltre tanto l’uno, come l’altra essersi da me confessatti:
d’averli assolti giust’alla facoltà impartitami dal mandato di subdelegazione
di codesta Illustrissima Cancellaria de di 29 Decembre 1759: d’essersi elli
communicati sodisfatta prima la Penitenza impostali, e finalmente nel giorno
d’oggi, seconda Domenica doppo Pasqua d’aver elli ascoltatta la Messa
Conventuale inginochiati sopra li gradini dell’Altare maggiore della mia Chiesa
ciascheduno d’Essi con candella accesa nelle mani. Il che tutto viene da me
affermato con giuramento.
Dalla Casa Parrochiale li 20 Aprile 1760
Io Pievano sudetto di mano propria, e
col Sigillo
|
Dopo una vita
trascorsa a mettere in piedi la sua nuova chiesa, don Pietro Caovilla morì. Fu
sepolto nella tomba che egli stesso si era preparata al centro della navata, ai
piedi del presbiterio. Dal registro dei morti in data 18 agosto 1762:
Il Reverendissimo don Pietro Caovilla di qui
Pievano di Croce d’anni 84 e mesi 8, confessato l’11 detto, comunicato li 12
detto, l’Olio Santo li 15 detto, morse e fu sepolto in chiesa nella sua buca
fatta fare per lui.
|
I Foscari presentarono come rettore della Chiesa di Croce don Antonio Morone. Ma
i da Lezze contestarono ai Foscari la nomina: toccava a loro la presentazione del
successore, e fecero ricorso al Magistrato Ecclesiastico delle Venezie.
10 Dicembre 1762 presentato
nel Magistrato Ecclesiastico delle Venezie.
Il Ius patronato
dell’elezione del Rettore nella Veneranda Chiesa Parrocchiale di Santa Croce in
villa di Croce di Piave e il modo con cui abbia ad esercitarsi chiaramente il
veda fissato con la transazione 11 novembre 1566 seguita tra li nunc quondam
NN. HH. S. Andrea da Lezze, S. Piero Foscari e Ser Francesco Corner cadauno per
le loro respettive rappresentanze, a norma della quale furono ne’ tempi
trascorsi nella mancanza dei Rettori pro tempore esercitate dalli
rappresentanti il proprio Collonello nel respettivo loro caso le elezioni
medesime.
Solo in presente, che il
caso certamente aspetta al N. H. Ser Andrea 7.mo da Lezze detto S.
Priamo, come dalla nota dell’elezioni trascorse può rimarcarsi insorse al N. H.
Ser Alvise Foscari 6.° detto Ser Zuanne, anco come Curator del N. H. Ser Alvise
5.to detto Ser Francesco suo fratello, e con la nomina per esso
fatta in Rettore di detta Chiesa nella Curia Episcopale di Treviso del
Reverendo Don Antonio Morone pretende sovvertire contro ogni termine di ragione
e Giustizia il corso della nomina per le cose successe al N. H. da Lezze
aspettante.
Per non rimaner pertanto
soprafatto dalle pressioni di esso N. H. Foscari, praticata contrad... alla
suddetta nomina inattendibile nel presente caso, umilmente ricorre avanti la
Giustizia dal ... Eccellentissimo Magistrato ... e implora che resti terminato
e deciso come segue.
Sarà dunque in primo capo
firmato e deciso, che nel caso ultimamente successo della mancanza a vivi del
Reverendo Don Pietro Caovilla Rettore di detta Veneranda Chiesa Parochiale di
Croce di Piave il caso dell’elezione e nomina del nuovo Rettore spetti ed
esercitar si abbia per esso N. H. da Lezze rappresentante il di lui Collonello,
come per la convenzione surriferita, e per quel più che opportunamente sarà
considerato.
Sarà per conseguenza nel
caso presente reggetta la nomina fatta per esso N. H. Foscari anco come Curator
del N. H. fratello non essendo per la mancanza successa il di lui caso per
quanto sarà per ogni confronto opportunamente considerato salvibus sine
preiudicibus et in esp...
Adi 10 dicembre 1762
Colendi Illustrissimi et
Eminentissimi H. Proveditori alle rason vecchie Giudici Delegati infrascritti
et in absenza de l’Eccelentissimo Girolamo Pappiani in... e per nome del N. H.
Ser Alvise Foscari 6.to detto Ser Zuanne anco come Curator del N. H.
Ser Alvise Foscari 5.to detto Ser Francesco suo fratello esistente
in ragione per questa mattina come dal libro delle cittazioni, chiamato sopra
la costa dell’Officio per...ironi comparso né altri per lui e così instando
Domino Paolo Gaspari int. e per nome del N. H. Andrea da Lezze detto Ser
Priamo.
II. EE. hanno in primo capo terminato come segue
|
Manca il documento dell’accordo
stilato presso la Rason Vecchie ma immaginiamo che Andrea VII da Lezze riuscì
ad ottenere ragione in quanto abbiamo il documento della nomina da parte del
vescovo Paolo Francesco Giustinian di don Niccolò Palla presentato proprio
da Andrea VII da Lezze (30 dicembre 1762)
Franciscus Conte de ... Illustrissimi
et Reverendissimi DD. Paoli Francisci Iustiniani Dei et Apostolicae sedis
gratia Episcopi Tarvisi ducis Marchesatis et comitis praefati
Dilecto nobis in Christo ... Reverendo Domino Nicolao Palla Sacerdoti Veneto
Rectori Parochialis Ecclesiae Sanctae Crucis de Cruce Plavis huius Tarvisinae
Diocesi salutem in domino. Vitae ac morium honestas ecc
ommissis
Cum itaque vacante Parochialis ecclesia Sanctae Crucis de Cruce Plavis
huius meae diocesi per obitum quondam praedicti Ad. R. D. Petri Caovilla ultimi
et immediati illius dum viveret Rectoris et possessori de Mense Augusto p.p.
vita functi, fueris In per N. V. D. Andream a Leze septimum dictum Priamum
quoad ratione alternativae, qua gaudet in vim transactionis antiquae 11
Novembris 1566 ac recentis sententiae contumacialis diei 10 decembris proximi
praeteriti ius eligendi, nominandi, et praesentandi ad dictam Parochialem
Ecclesiam spectat e pertinet ommissis...
Actum et datum Tarvisii ex
cancelleria Episcopali anno Nativitatis Domini 1762 inditione decima die vero
Iovis 30 Mensis Decembri
|
Don Niccolò Palla rimase in carica meno di un anno. La morte lo colse nel 1763.
Don Antonio Bottamella
Toccava ai Foscari
scegliere il rettore questa volta e Luigi VI Foscari detto Giovanni presentò
don Antonio Bottamella, veneziano, di 38 anni.
Aloysius Franzoja I. N. D.
Cancellarius Ecclesiae catedrali Tarvisii Illustrisimi et reverendissimi DD.
Paoli Francisci Iustiniani Dei et Apostolicae sedis gratia Episcopi Tarvisi
ecc.
Dilecto nobis in Christo ... Reverendo Domino Antonio Bottamella Sacerdoti Veneto
Rectori Parochialis Ecclesiae Sanctae Crucis de Cruce Plavis huius Tarv.
Diocesi salutem in domino. Vitae ac morium honestus ecc ommissis
Cum itaque vacante Parochialis ecclesia Sanctae Crucis de Cruce Plavis
huius Tarvisinae diocesi per obitum quondam praedicti Ad. D. Nicolai Palla
ultimi et immediati illius dum viveret Rectoris et possessori de Mense Aprilis
p.p. vita functi, fueris In per V. N. D. S. Aloysium Foscari 6^ dictusque
Joannem quondam S. Aloysii Primi dicti ... Hieronijmi, ad quem in vim
transactionis antiquae 11 Novembris 1566, et consuetudinis ius nominandi,
eligendi, et praesentandi ad dictam Parochialem Ecclesiam ommissis...
[completare la trascrizione]
|
Nel 1765 ricevette l'approvazione ufficiale dalla Chiesa la festività del Sacro Cuore.
I proprietari di Croce tra il Piave e il Gorgazzo nel 1768 sono ricavabili dalla seguente
pianta.
Quanto alle zone della Fossetta...
N O S
PAULUS FRANCISCUS JUSTINIANI
EX ORDINE MINORUM S.FRANCISCI CAPPUCCINORUM
DEI, ET S. SEDIS APOSTOLICAE GRATIA
EPISCOPUS TARVISINUS, DUX, MARCHIO, ET COMES.
Praelatus Domesticus, ac Pontificio Solio Episcopus Assistens etc.
Attesi l’umili istanze fatteci,
concediamo licenza alla Nobil Donna Chiara Malipiero consorte del N. U. S.
Piero Capello Patrizio Veneto, che per i motivi espostici possa far celebrar la
S. Messa nell’Oratorio Pubblico sotto il Titolo della B. Vergine del Rosario
situato ne’ confini della Parrochia di Croce di Piave, Loco detto La Fossetta
ne’ giorni tutti eccettuati nel Sinodo Nostro Diocesano, concedendo la stessa
licenza alli NN. UU S. Piero e Francesco Fratelli Capello, Marito, e Cognato
respettivi di detta N. D. ed al N. U. figlio di detto N. U. Piero e ciò a
comodo loro, loro ospiti, e famigliari; con questo però, che in tali giorni non
sia preceduto suono di campana, né inferito alcun benché minimo pregiudizio
alli Parrochiali diritti, non intendendo con la presente norma di esentare
alcuno dall’obbligo della Communione Pasquale alla propria parrochia. Vaglia la
presente per anni 3. In fede di che ...
Treviso dalla Cancelleria Vescovile 25 luglio 1769
P(aolo) Episcopus Tarvisinus
Hieronymus Zottis
Notarius Episcopalis de...
|
VISITA PASTORALE DEL 25 – 26 APRILE 1778
Era vescovo il
sunnominato Paolo Francesco Giustiniani (1750-1787) veneziano, cappuccino, che
veniva per la seconda volta a Croce. Parroco era da 15 anni don Antonio
Bottanella di anni 53, veneziano; suo cappellano era don Leonardo Oruzio, di
Udine.
Sulla base del
questionario ricevuto qualche giorno prima della visita, e che era lo stesso
ricevuto da don Caovilla nel 1745, don Bottamella preparò la relazione che avrebbe consegnato al
vescovo. Un rapido confronto fra i due documenti rivela che quello di don
Bottamella è quasi interamente ricopiato da quello di don Caovilla del 1745:
cambiano solo alcune preposizioni, e ovviamente il numero delle anime e il nome
dei parroci presenti in parrocchia.
Risposte date da me Parroco Antonio Bottanella pievano di Santa Croce
in Croce di Piave alle ricerche ... in occasione della Visita della visita della
chiesa sudetta fatta da S.E. Illustrissima e Reverendissima Paolo Francesco
Giustiniani Vescovo di Treviso:
Il Titolo della Parrocchiale di Croce di Piave è l’Invenzione di S.Croce.
I. Della sua fondazione, la notizia che si
à è questa; cioè che la famiglia Eccellentissima Foscari, doppo aver comprato
dal Prencipe Serenissimo la Gastaldia di Croce, la quale per lo più consisteva
in boscaglie, fece erigere una piccola chiesa in vicinanza del fiume detto
Piave, in cui nei giorni festivi si celebrava la Messa acciò alle persone che
s’impegnavano a tagliare legnami, da quella che facevano carbone e da barcaroli
che con barche andavano a caricare le cose suddette si potesse soddisfare al
precetto di S. Chiesa. A misura poi che andavasi sgombrando il Tereno, e si
rendeva a cultura, venivano ad abitarvi delle famiglie per commodo delle quali
la sopraddetta Eccellentissima famiglia andò accrescendo la Chiesa stessa. Tale
dicesi essere stato il principio della Parrocchia.
Dovendosi poi disfare la Chiesa vecchia per una rotta notabilissima
della Piave seguita l’anno 1724 che la ridusse in stato da non più sussistere
si è fabbricata la presente nel fondo donato per carità dalla Famiglia
Eccellentissima da Lezze, tra questi confini cioè: a mattina strada commune: a
mezzogiorno, e sera suddetta famiglia Eccellentissima da Lezze et a monte N. H.
... Pietro Corner.
La di lei struttura è di una sola Nave [=navata] con 5 Cappelle
compresa la maggiore ed è stata consacrata da S. E. Reverendissima Monsignor
Zacco fù vescovo di Treviso nel giorno di Domenica 10 Giugno 1731 e la sua
annuale Festività con di lui decreto del giorno stsso si celebra la terza
Domenica di Ottobre, non avendo altre Chiese annesse essendo matrice.
La sua collazione è di Giuspatronato laicale, quale presentemente si
divide in quattro Titoli. Il primo è posseduto dalli N.N.H.H. Fratelli Foscari,
dalla quale Famiglia Eccellentissima si è diramato il Gius negli altri. Il
secondo dalla Famiglia Eccellentissima da Lezze. Il terzo dal N.H. ser Marin
Bernardo come erede del fù N.H ser Marco Ruzini; et il quarto si divide in
sete: cioè la Famiglia Eccellentissima Lezze: N.H. ser Pietro Correr; N.H. ser
Girolamo Zustinian; li N.N.H.H. ser Giovanni e Fratelli Morosini; N.H. ser
Giovan Battista Loredan Uxorio nomine; Eredi del fù N.H. ser Antonio Molin; et
Eredi del fù ser Leonardo Querini. Tutti questi eleggono il Parroco per Iuramentum;
cioè li primi tre Titoli una volta per ciascheuno, e quelli che possedono il
quarto si uniscono a far l’elezione quando tocca la loro volta.
2: Cinque sono gl’Altari, quatro de’ quali non mi consta se nella
Visita precedente furono stati
consacrati, ma 4 non anno inserita la Pietra Sacra; cioè uno del Santissimo
Sacramento: uno della Santissima Vergine del Rosario, uno di San Mattio, qual è
privilegiato, e per quanto m’è noto non consacrato: uno di Sant’Antonio di
Padova, et uno di San Bovo, quali vengono mantenuti dalle loro Scuole con
l’ellemosine che raccolgono dalla pietà de Parrochiani, non avendo elle, né la
Chiesa, alcuna benché minima rendita.
3: In questa Chiesa v’era Indulgenza plenaria ad septenium alli giorni dell’Invenzione di S. Croce e di S. Matteo
Apostolo, della quale il breve s’attrova nella Curia.
4: Vi sono le seguenti Reliquie riconosciute da S. E. Reverendissima
... nostro Vescovo Defunto nella visita
precedente . cioè del Legno della Santissima Croce, che si espone nelle sue due
festività Maggio e Settembre e si porta in Processione la sera del Venerdì
Santo : delli Santi Martiri Antonino : Vito : Crespino : Appolonio :, Vittoria
e Lucio, quali si espongono nelle Festività di Natale, Pasqua, Pentecoste,
Titolare e Dedicazione della Chiesa, e di più quella di San Vito nel giorno
della sua festa, e le loro chiavi sono custodite nella Sagrestia.
5: Vi sono in questa Parrochia quattro publici Oratorij: cioè uno
della Famiglia Eccellentissima Foscari dedicato alla Madonna Santissima del
Carmine : uno della N. Donna Chiara Malipiero Cappello dedicato alla Madonna
Santissima del Rosario: una alla Fossetta consignato dalla Famiglia
Eccellentissima Lezze alli Barcarolli di quel Tragheto per loro commodo e de
Passageri dedicato a San Francesco d’Assisi : et uno dalla Commissaria Giusti
appogiata alla Veneranda Scola di San Rocco di Venezia dedicato alla Santissima
Trinità, alla Beata Vergine delli sette dolori, a San Francesco et a San
Filippo Benizio. [Nota bene: non c’era
più l’oratorio “delli Nobili Homini Fratelli Morosini dedicato alla Beata
Vergine Annonciata”]
6: Qui non vi sono Luoghi pii né Congregazioni, ma le sole le Scuole Laicali.
7: In questa Chiesa non vi è Scuola della Dottrina Christiana, né si
può pensare d’erigerla, perché non vi sono persone, che ànno abilità e che
possino venire ad insegnarla.
8: Qui non vi sono Legati pii, et per conseguenza né pur Debbiti di Messe et altro
9: Né pure vi sono Benefici di sorte alcuna.
10: Come dissi nel Capitolo 2 non aver questa Chiesa rendita di sorte
alcuna, venendo mantenuta con l’Elemosine che si raccolgono dalla pietà de
Parrochiani. La rendita di questo Beneficio un Anno per l’altro presentemente è
di Ducati correnti trecento e consiste in Quartese come pure in Ducati due
all’Anno, che pagano li Eredi del fu signor Francesco Gambaro, et altri due
Ducati annui che pagano l’Illustrissimi Signori Fratelli Biffi, come Possessori
della quondam [=fu] Maria fu moglie del quondam Valentin Trentin, sovra
de quali Ella lasciò tale peso.
11: Quatro sono li Sacerdoti abitanti in questa Parrochia, cioè P. Lunardo Oruzio Capellano Curato.
P. Antonio Brussa Mansionario della N.
Donna Chiara Malipiero Cappello. P.
Tomaso Colauto Mansionario della Commissaria Giusti e P. Giovanni Maria Tirindelli mansionario della Famiglia
Eccellentissima Lezze. Tre sono d’altra Diocese ma anno li loro mandati per
poter celebrare in questa Diocesi; ed il Diocesano è il mansionario della
Commissaria Giusti.
12: La Parrochia è composta d’Anime n.° 854, delle quali n.° 540 sono da Communione.
13: Vi è Sagrestia con le Suppeletili descritte nell’Inventario che
si presenta, quali vengono provedute dalle Scuole con l’ellemosine che
raccolgono.
14: Vi è una sola Sepoltura per li Parrochi.
15: Vi è Cimiterio benedetto da Monsignor Illustrissimo e
Reverendissimo Zacco nell’anno 1731, quando consacrò la Chiesa.
16: Non vi sono qui Monasterij, e
17: Né pure Fondi Episcopali.
Adi 25 Aprile 1778
Inventario de’ mobili della Chiesa di S. Croce di Croce di Piave
Argentati
Ostensorio......................................................................... n:° 1
Pisside.............................................................................. n:° 1
Picciola custodia per la Communione agl’Infermi......................... n:° 1
Calici con sue Patene........................................................... n:° 3
Vasetti per li Ogli Santi......................................................... n:° 3
Croci compresa quella, nella quale
è inserita la Reliquia del Legno della Santa Croce........................ n:° 6
Reliquiari............................................................................. n:° 2
Sacrum Convivium Evangelio di S. Gio: e lavabo in tutto .............. n:° 3
Secchiello con Aspersorio....................................................... n:° 2
Torribolo, Navicella, e Cuchiaio................................................ n:° 3
Candelieri............................................................................ n:° 6
Vasi................................................................................... n:° 4
Lampade ............................................................................ n:° 5
Corone per la Beata Vergine e Bambino .................................... n:° 2
Dette picciole alli Quadri della B.V., e di S. Gaetano .................... n:° 5
Cose d’Ottone
Candelieri in tutti ................................................................. n:° 44
Croci ................................................................................. n:° 5
Lampade ............................................................................ n:° 7
Secchiello ed Aspersorio ....................................................... n:° 2
Torribolo ............................................................................ n:° 1
Vasetti da Palme ................................................................. n:° 24
Covo… di Rame dorato .......................................................... n:° 2
Vasetti per gl’Ogli Santi di Stagno ........................................... n:° 4
Secchiello di Rame ................................................................ n:° 1
Campanella di Bronzo per portar la Communione .......................... n:° 1
Trono per l’Esposizione .......................................................... n:° 1
Detto picciolo per la Communione agl’Infermi .............................. n:° 1
Baldachino a 4 mazze ............................................................. n:° 1
Ombrella per la Communione agl’Infermi ...................................... n:° 1
Penelli per le Processioni ......................................................... n:° 2
Ferali di Rame dorato ............................................................. n:° 7
Detti di Rame per la Communione .............................................. n:° 4
Nella Sagrestia
Pianete Bianche .................................................................... n:° 4
Dette Rosse ......................................................................... n:° 3
Dette Verdi .......................................................................... n:° 1
Dette Paonazze ..................................................................... n:° 2
Dette Nere ........................................................................... n:° 2
Piviali diversi ......................................................................... n:° 4
Tonicelle di Ferandina ............................................................. n:° 2
Dette di Drappo ..................................................................... n:° 2
Stolle diverse ........................................................................ n:° 8
Amiti ................................................................................... n:° 14
Cingoli ................................................................................. n:° 1
Corporali .............................................................................. n:° 1
Animette diverse ................................................................... n:° 24
Purificatori .......................................................................... il bisogno
Fazzoletti per il C ................................................................. il bisogno
Tovaglie ............................................................................. il bisogno
Soto Tovaglie ...................................................................... il bisogno
Velo Pasquale ....................................................................... n:° 1
Detto per la Communione ........................................................ n:° 1
Altro quando Piove ................................................................. n:° 1
Coperti per li Altari ................................................................. il bisogno
Sacrum Convivium Evangelio di S. Gio: e lavabo .......................... il bisogno
Padiglioni per il Tabernacolo ...................................................... n:° 2
Detto per il Battisterio ............................................................. n:° 1
Per coprire gl’Altari in Tempodi Passione ..................................... il bisogno
Abiti della Santissima liturgia
Bianchi .............................................................................. n:° 4
Rosso ................................................................................ n:° 1
Verde ................................................................................ n:° 1
Paonazzo ........................................................................... n:° 1
Veli diversi .......................................................................... n:° 5
Messali da vivo .................................................................... n:° 2
Detti da morto ..................................................................... n:° 3
Antifonario .......................................................................... n:° 1
Rituali ................................................................................ n:° 3
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E adesso andiamo
incontro al vescovo che sta arrivando col suo landò (foto sotto). La relazione della
visita l’ho ricavata da quella che
sembra solo una minuta del cancelliere della visitazione. Per la stranezza
degli orari si ricordi che il conteggio delle ore comincia al tramonto.
25 Aprile 1778 Croce di Piave
Intimata da S. E.
R.ma Mons. Paolo Francesco Giustiniani la Visita a cadauna delle chiese delle
Congregazioni di San Romano di Negrisia fino dal...
sospesa poi la
visita delle tre chiese (di) Fagarè, Zenson e Barbarana, con lettera da S. E.
Revendissima med.a [=medesima] data ai rispettivi Parrochi del… come
da processo ... partì in ieri da Treviso alle ore 16 ½ nel suo landò a sei
cavalli col Nob. Reverendissimo ... Don Filippo M. Mangrotto Arciprete di So..., e
suo Convisitatore, col Cancelliere di Visita e Segretario, e corriere che
precedeva; e portossi [=si portò] a San Biagio di Callalta null’ostante la
molta pioggia che continuò per tutto il viaggio. Fermossi nella
canonica tutto il rimanente del giorno, e la notte, e questa mattina alle ore
12 circa si trasferì dal Parroco di Barbarana ove si fermò fino alle ore 22
circa.
Frattanto ebbe visita dall’Arciprete e due Sacerdoti di Salgareda.
Arrivò in questo
frattempo il legno [=carrozza] a due cavalli di seguito di S. E. R.ma col
Maestro di Cerimonie, Capelano, Ministro di Casa ed altro Staffiere.
Il Cariaggio di S.
E. Rev.ma fatto da lui co’ proprij manzi condurre fino a S. Biasio fù ivi
consegnato alla gente di Croce di Piave e trasferito alla Parrocchia, siccome
doveva poi farsi di luogo in luogo dai rispettivi com...ni.
Erano arrivati prima
i due Padri Missionari che disponevano colla Predicazione i Parrocchiani per
ricevere dalle mani del Vescovo la SS.ma Comunione.
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E qui il Cancelliere
fece una zeppa nella sua relazione:
Per viaggio vicino a Fossalta S. E. ebbe l’incontro del Parroco,
Sacerdoti e altri della Parrocchia di Croce, alcuni in legni, altri in sedie e
molti a cavallo.
Arrivò S. E. R.ma
coll’altro legno di seguito al palazzo di SS. EE. Fratelli da Lezze in Fossalta
circa un miglio distante da Croce per non v’essere luogo più vicino. La sera il
Convisitatore col Cancelliere visitò l’Oratorio pubblico di ragione della detta
famiglia Da Lezze vicino al Palazzo e gli atti stanno registrati colla visita
di Noventa. Poi ricevé le deposizioni private del Parroco e Cappellano.
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Deposizione del parroco
Die 25 Mensis Aprilis in Loco de Cruce Plavis
Coram Nobis et
Reverendissimo Domino Philippo Maria Mangrotto ____ Convisitatore citatus,
juratus, monitus de veritate dicenda comparuit Respondit Interrogatus Jo: Antonius Bottamella Rector Ecclesie
Parochialis annorum 50 venetus qui vulgari sermone loquendo
Inter. de Titulo Ecclesiae
R. Il Titolo i questa Chiesa è L’Invenzione della Santissima Croce.
Inter. cui spectet electio, vel presentatio, a quo habeat bullas signata,
an et apud quem emiserit professionem Fidei?
R. Sono stato presentato dalla Curia vescovile di Treviso da S. E. Giovanni Foscari.
ò fatta la professione di fede alla presenza del Vicario Generale di S. E. Reverendissima Monsignor Giustiniani Nostro Vescovo, e dallo stesso sono firmate le mie bolle.
Inter. de reditibus , et grave(?)ibus Ecclesiae, et an bona Ecclesiae Locata sint
ultra triennium (dei rdditi, e dei gravami della Chiesa, e se vi siano beni della chiesa affittati per più di tre anni)?
R. Presenterò a parte nota distinta della redita che in tutto risulta, come nella mia relazione, a ducati 300 circa. Non affitto beni
Inter. an Ecclesia sit consecrata vel benedicta, quando, et a quo,
et de anniversario Dedicationis?
R. Risposi nella Relazione.
Inter. an sit Matrix vel Filialis, et cujus, unde Olea Sancta recipiat,
et quae obsequia praestet (se sia Matrice o Filiale, e di quale chiesa, da chi riceva gli Oli anti, e a quale presti gli ossequi)?
R. Non è né matrice, né filiale, e prende i Ogli Santi dalla Cattedrale di Treviso.
Inter. an diebus festis Missam applicet pro Populo, notos faciat dies Festos, jejunia etc,
qua hora celebret, et an singulis diebus saltem una missa celebretur?
R. Applico ciascheduna festa per il Popolo, notifico i dì festivi e di digiuno.
Celebro la Messa Parrocchiale circa un’ora dopo il levar del sole a comodo del Popolo, ed ogni giorno si celebra almeno una Messa.
Inter. an singulis Festis habeatur exercitium Doctrinae Cristianae
R. Insegno la dottrina in tutte le feste, dalla prima domenica di quaresima fino all’ultima di settembre; nelle altre stagioni poi non si insegna per l’impossibilità di trasportarsi la gente alla Chiesa per le strade.
Inter. an adsint Ecclesiae comparochiales, sacramentales, campestres et Oratoria,
et quae, et quando in ipsis celebretur, et a quibus, et an adsint Beneficia Simplicia?
R. Non vi sono chiese comparocchiali, né campestri, ma vi sono 4 Oratorij Pubblici ufficiati
da Sacerdoti descritti nella mia relazione presentata. Non vi sono benefici semplici né ressidenziali. Uno solo degli Oratorij, cioè quello alla Fossetta indicato nella Relazione à il privilegio di celebrare nei dì eccettuati dal Sinodo (cioè di domenica).
Inter. de Scholis, confraternitatibus et Legatis, et quando regantur,
et an onera missarum adimpleantur
R. In questa Chiesa non v’è Confraternita alcuna, quantunque vi siano cinque Scuole,
ossia unioni di persone, cioè del Santissimo Sacramento, del Rosario, di S. Mathio Apostolo,
di Sant’Antonio di Padova, e di San Buovo.
Inter. quomodo deferatur Infirmis Sanctissima Eucharistia?
R. Si porta con 4 ferali, e candele del Santissimo, e con sufficiente concorso.
Inter. De numero Animarum
R. Risposi nella Relazione
Inter. de scandolosis, et inconfessis?
R. Non v’è alcuno.
Inter. an sponsi ante matrimonium examinentur, et de matrimoniis separatis?
R. Prima di unire alcuno in Matrimonio lo esamino. Matrimoni separati non ve ne sono.
Inter. an infra dies octo a nativitate baptizentur infantes, et a mulieres post partum
ad fores Ecclesiae benedicentur?
R. Si battezzano i fanciulli anche prima dei otto giorni, ne mai dopo. Benedico le puerpere, ma non tutte si presentano per la benedizione.
Inter: de Obstetricibus, et an sint bene instructae?
R. Ve ne sono due sufficientemente istrutte.
Inter: de Indulgentiis?
R. ò detto nella Relazione.
Inter: an sit usus schedularum tempore Paschali
R. Non dò biglietto.
Inter: an Sacerdotes, viri, vel mulieres egros sine licentia benedicant
et an adsint superstitiones?
R. No che mi sieno noti.
Inter: an Congregationes habeantur juxta decreta Synodalia?
R. Habentur.
Inter: an tempore Adventus, et Quadragesimae Conciones habeantur,
et a quo eligatus Orator, et quid percipiat?
R. Non v’è Oratori [=Predicatori] in alcun tempo. e se occorre qualche ... discorso ricorro alla Cancelleria Vescovile.
Inter: quae sint inEcclesia extraordinariae Functiones?
R. Canto Messa e Vespero per la solennità di San Vincenzo Ferrerio nella domenica dopo la di lui festività. Nei giorni dei Titolari degli Altari canto Messa soltanto, né dal Popolo vengono osservati come festivi.
Inter: an habeat Capellanum, quis sit, a quo eligatus, et qui illus proventibus,
an muneri suo satisfaceant et de eius moribus?
R. Il mio Capellano Curato Don Leonardo Oruzio di Ramanzas (=Ramanzacco?) Diocesi di Udine eletto da me, ed accordato dal Popolo, da cui rittrae le elemosine, e da me Ducati 25; è attentissimo al suo ministero, ed è di ottimi costumi.
Inter: de aliis Sacertodibus, qui, et quot facultate confessionis gaudeant,
an Ecclesiae interveniant, cum Veste Talari celebrent, quos mulieres habeant,
an cauponas frequentent et ludos agant?
R. Vi sono altri 3 Sacerdoti semplici, de’ quali ò già detto nella Relazione.
Questi intervengono con frequenza alle Funzioni della Chiesa, celebrano sempre
con veste talare e sono di costumi lodevoli, non frequentano Osterie, non tenendo in casa donne sospette, non essendo dediti al gioco e vestendo per lo più di color nero.
Inter: an adsint bona feudalia, et quae?
R. Non ve ne sono
Inter: quaenam sint confinia Parochiae?
R. Risposi nella Relazione.
Inter: an habeat aliquid suggerendum?
R. Non ò che desiderare.
Quibus omnibus habitis, rilectis, et jure jurando confirmatis, se in fidem subscripsit.
P. Gio: Antonio Bottamella Parroco ...imo
|
Poi fu la volta del
cappellano, che così rispose alle domande di rito:
Deposizione del cappellano
Die 25 mensis Aprilis in loco praedicto
Coram Nobis et Reverendissimo Don
... Convisitatore ... juratus, monitus de veritate dicenda comparuit Reverendus Dominus Leonardus Oruzio
annorum 33 – de Ramanzazi Diocesi Udinensi; qui vulgari sermone loquendo
Inter: de eius officio, et de tempore quo moratur in dicto loco ?
R.. Sono Capellano Curato di questa Parrocchia fino dallo scorso
Novembre con Patente di Sua Eccellenza Reverendissima Nostro Vescovo.
Inter: de Parocho, de ejus moribus, et de administratione sacramentorum ?
Il Parroco è Don
Gio: Antonio Bottamella Veneto, il quale è indefesso nell’esercizio del suo ministero,ed è di ottimissimi costumi.
Inter: de aliis Sacerdotibus et de eorum moribus ?
R.. Vi sono primo Don Pietro
Valentino dimora a Venezia e nei dì festivi celebra nell’Oratorio
della Fossetta. Don Antonio Brussa Mansionario a Ca’ Capello, e Don
Tommaso Colauto Mansionario della Commissaria Giusti, tutti di buoni costumi,
ed esemplari. e Don Giovanni Maria Tirindelli che vive in questa parrocchia, ma ufficia la Mansioneria di Casa Lezze
in Noventa di Piave.
Inter: de scandalosis et inconfessis ?
Non conosco alcuno che dia pubblico scandalo, o sieno inconfessi da più di un anno.
Inter: de ostetricibus, et an sint bene instructae (delle ostetriche e se siano bene istruite)?
R.. Ve ne sono due bene istruite.
Inter: quomodo deferatur infirmis (in che modo si porti agli infermi la) Santissima Eucharistia?
Si porta con 4 ferali, e candele a tutti quelli
che intervengono dispensate dalla Scuola del Sacramento, e con concorso numeroso.
Inter: an aliquis mortuus absque Sacramentis (se sia morto qualcuno senza Sacramenti)?
R.. Non è morto alcuno.
Inter: an habeat aliquid suggerendum ?
R. Non ò che suggerire.
Quibus habitis et rilectis, ... ac confirmatis se subscripsit.
Leonardo Oruzio Capellano Curato
|
26
aprile 1778: continua la visita pastorale a Croce di Piave. Ritorniamo a leggere gli appunti del
Cancelliere.
Questa mattina, 26
detto, il Maestro di Cerimonia e il cappellano ... a piedi si portarono alla
Chiesa per apparecchiare ...
Il Signor
Convisitatore e Segretario celebrarono la Messa nell’Oratorio di Casa Lezze,
poi in un battello si portarono alla visita di due Oratori alla Fossetta...
|
Lasciamo il
cancelliere col vescovo e seguiamo il convisitatore nella sua visita ai due
oratori e leggiamo ciò che scrisse il suo segretario:
Oratorio publico di S.E. Chiara Malipiero Cappello
Titolare la Madonna del Rosario
Altare tutto di
marmo con simulacro di alabastro rappresentante la Madonna del Rosario, due
mezzi busti simili, uno di San Girolamo, l’altro di Sant’Antonio,
sotto la mensa
dell’Altare un crocefisso di stucco deposto di Croce con due angioli in atto di
adorazione con suo cristallo innanzi. Dietro l’altare nella Sacrestia un
crocefisso di legno sul muro.
Visitò l’Altare e sospese la pietra sacra +
Visitò li paramenti e ordinò la croce alle borse +
Visitò li Messali, due da vivo e uno da morto.
Visitò la Croce sopra la porta della Chiesa.
[V’è una] mansionaria quotidiana officiata da Don Antonio Brussa di Concordia
Oratorio publico di Ca’ Lezze,
col titolo della Beata Vergine del Rosario
Altare in pietra cotta con mensa di marmo
... palla in pittura
nell’alto della Beata Vergine col suo bambin Gesù e due Angioli uno ... a questa
nel basso a dritta S. Antonio Abate, a sinistra ... San Francesco.
Visitò l’Altare e approvò.
Visitò la Sacrestia e approvò
... ordinò ... +
messa festiva ufficiata da Pietro Valentini di Messina abitante in Venezia a Castello
Amministra le elemosine il traghetto della Fossetta
La croce sopra la porta della Chiesa è
... campanile con due campane.
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Andiamo a riprendere
il vescovo, che nel frattempo, era uscito da casa Lezze.
S. E. Rma col
Cancelliere alle ore ... montò nel suo landò condotto da 6 manzi procurati dai
Massari e si portò alla Chiesa ove smontò all’ingresso del Cemeterio, ove
ricevuto dal Parroco in Piviale con Clero in Cotta e Baldacchino, e bacciato il
Crocifisso e intonata l’antifona Sacerdos
e l’inno Iste confessor, giunse alla
porta maggiore e ivi asperse il popolo ...
[A questo punto il
cancelliere fece una zeppa parendogli opportuno descrivere quel che vide sopra
la porta maggiore:]
alla porta maggiore * su cui stava appeso lo stemma di S. E. R.ma,
come parimenti sopra la porta della casa del Parroco per la quale paga di
affitto ducati 40 annui al N. U. Da Lezze; *
ivi asperse il
Popolo con acqua benedetta, fu incensato e giunse al Presbiterio. Fin che S.E.
Rev.ma ginochiatosi sopra uno sgabello preparato ... ove il Parroco in piviale
cantò i versetti come nel Pontificale, e cantata poi l’antifona della
Santissima Croce Titolare S. E. Rma ascese l’Altare e cantò l’Orazione, poi
benedì solennemente il Popolo, ed il Maestro di Cerimonie pubblicò l’indulgenza
di 40 giorni.
Discese S. E. Rma
dall’Altare e si pose a sedere sotto baldacchino nella sedia preparata in Coro
al lato dell’Evangelo [=a sinistra] e ricevé il Parroco al baccio della mano e
gli altri Sacerdoti al baccio della Veste in segno della loro soggezione ed
obbedienza.
Poi apparatosi [=indossati i paramenti] di color ... celebrò la Santa Messa in cui
comunicò molto Popolo.
Depose i paramenti per la messa e vestì il Piviale pavonaccio [=viola] per l’Essequie.
Poi con Piviale
bianco visitò il Santissimo Sacramento...
[zeppa ]‘= Interrogato
quando consacri, [il parroco] rispose al più di dodici in dodici giorni’
... visitò il
Santissimo Sacramento in custodia di marmo foderata di bianco, Pisside
d’argento dorata internamente con copertina di seta bianca;
[ulteriore
zeppa a ricordare che nel tabernacolo vi era anche: ] ‘altra pisside d’argento internamente dorata ed
anche esternamente nel coperchio’.
La portella di ferro
dorato con chiave parimenti dorata, prima con chiave d’argento e di ottone con
geroglifico del Santissimo Sacramento;
baldacchino sopra. Bene.
Ricevuti i paramenti
celebrò e comunicò molto popolo e fece copiosa Cresima.
Terminata la Cresima
visitò il Fonte battesimale situato nel fondo della Chiesa al lato
dell’Evangelo in una forma di cappella chiusa da rastelli di legno con...
[e qui manca la riga
successiva, ma possiamo supporre che fosse scritto ] ‘rastelli di legno con saltarelli’
in
analogia con quanto troveremo in seguito.
Di seguito il
cancelliere cominciò a prendere appunti molto sintetici
Altare Maggiore di marmo con croce nell’antipetto,
pietra sacra avvicinata,
pala dipinta della santissima Croce
Altar di marmo della
B. V. del Rosario in cornu Evangelii [=dal lato del Vangelo, cioè a sinistra]
con simulacro di legno decentemente vestito e due simulacri di legno dipinti
con segni dei 15 misterij
pietra sconsacrata
Frattanto il Convisitatore visitò la Sagrestia.
|
Deduciamo che il
convisitatore, completata la visita ai due oratori alla Fossetta, avesse
raggiunto il vescovo in chiesa. E poiché, accanto agli appunti del segretario
del vescovo possediamo anche gli appunti del segretario del convisitatore (ce
lo rivela la grafia delle deposizioni a lui fatte dai due massari) dobbiamo
dedurne che da qualche minuto egli stesse aiutando il vescovo nel portare a
termine l’esame degli arredi della chiesa.
Cose visitate dal Convisitatore e registrate dal suo segretario
...
chiazze di ...
Interrogato delle benedizioni Rispose ne solenni
Sacrario bene
Copertina del Battisterio
Con stola pavonaccia
visitò gli Ogli Santi in custodia nicchiata nella colonna del Presbiterio al
lato dell’Evangelio divisa per mezzo e fodrata di seta pavonazza
chiave di ferro dorato
Interrogato ove li
prenda Rispose Dalla Cattedrale di Treviso
Vasetti 3 di stagno
per conservar i Ogli – in cassetta con chiavi con lettere per il Battisterio
d’argento uguali – due per gli infermi uno d’argento, altro di stagno
la detta Custodia serve per la Reliquia di S. Vincenzo
Visitò le Reliquie, e prima all’altar della
Beata Vergine del Rosario in custodia di marmo vide la Reliquia della Santissima Croce con sigillo
di S.E. Reverendissima in croce d’argento fodra della custodia di seta rossa
chiave di ferro dorato
segno della Croce
sopra la portella con autentica riconosciuta da sigillarsi
chiave di ferro dorata
All’Altar di S. Mattio Apostolo
In custodia di marmo fodrata di seta ... con portella di ottone iscritta R.S.
vidde le Reliquie dei Santi ... Mattio Apostolo, S. Apollonio martire
chiave di ottone
All’Altar di S.
Buovo in 3 custodie di legno unite fodrate di seta rossa vide in mezzo la
Reliquia di S. Vito M. e S. Crispino,
in cornu Evangelii S. Antonini M. e S. Appolloni M.
in cornu Epistole ... Lucii, et S. Victoriae Mart.
chiavi dorate
poi visitò gli Altari
Altar di S. Buovo in cornu Epistulae dal fine della Chiesa Altar di legno con pala dipinta
con quadro al disopra dell’Altare di S. Gaetano
pietra Sacra bene sia avvicinata
nel detto lato
Epistulae Altar di S. Mattio Apostolo di marmo con pala di detto Santo e di S.
Vincenzo Benizio.
antipetto con croce.
pietra sacra.
|
Fu a questo punto
che il Convisitatore si portò in Sacrestia e raccolse le deposizioni dei
massari? è molto probabile. Essendo datate 26 aprile, è l’unico momento in cui
riusciamo a collocarle.
Coram eodem Nobis et Reverendissimo Domino Convisitatore, citatus,
iuratus, etc, comparuit Joannes Baptista
Rizzetto, detto Cagnato, annorum
35, massarius Scholae Sanctissimi Sacramenti – qui
Interrogatus de Parocho, de ejus moribus, et officio
Risposuit Il nostro Parroco
Don Antonio Bottamella è di
costumi ottimi e diligentissimo
anzi lodevole nell’ufficiatura della chiesa e nell’accudire alla Parrocchia in ogni cosa, sicché siamo di lui tutti
assai contenti.
Interrogatus de Capellano, quis, et quali...?
Risposuit Don Leonardo Oruzio diocesano di
Udine, nuovo cappellano da mesi 6 circa, è sacerdote di ottimi, ed esemplari
costumi, e diligente quanto può desiderarsi nell’adempimento del suo ministero.
Interrogatus de alij Sacerdotibus, eteorum moribus?
Risposuit Vi sono inoltre Don Giovanni
Maria Tirindelli della villa ... Diocesi di Ceneda che da 19 anni circa dimora
col Nostro Parroco, e celebra molte volte nell’Oratorio Publico di S.E. Lezze
in Fossalta. Questi assiste alle funzioni di questa Chiesa con frequenza e
veste di nero, ed è di ottimo costume.
Don Antonio ... [il massaro non ricorda il
suo cognome] della Diocesi di Udine mansionario di Casa Capello. Interviene
quando può, e la distanza gle [=glie] lo permette alle funzioni Ecclesiastiche,
veste di nero, ed è esemplare nei suoi costumi.
Don Pietro Valentini di Sicilia,
mansionario dell’Oratorio della Fossetta parimenti di buoni costumi il quale
ogni festa si parte da Venezia ove dimora e viene a celebrare in detto
Oratorio; e Don Tommaso Colauto di ... di ottimi costumi.
Interrogatus an aliqui mortui sint absque sacramentis
Risposuit No certamente per mala attenzione dei Sacerdoti
Interrogatus ...?
Risposuit Non vi sono Confraternite ma le
sole unioni di devoti del Santissimo ... Beata Vergine del Rosario, di Sant’Antonio
di Padova, di San Mattio Apostolo, di S. Buovo. Di legati non sò render conto.
Interrogaus an habeat aliquid suggerendum =[se abbia qualcosa da suggerire]?
Risposuit Non saprei cosa suggerire
Quibus habitis et rilectis, se in fidem
subscripsit aliena mano nesciens scribere [= dette queste cose e rilette, si
firmò con la mano di un altro non sapendo scrivere]
Don Tommaso Colauto afferma in nome del sudetto Stefano
|
E così veniamo a scoprire che il detto Giovan Battista era nominato Stefano,
che non occorreva saper scrivere per essere massaro di una scuola e che le deposizioni dei massari venivano
ascoltate anche dai sacerdoti, in presenza dei quali - e in particolare di
don Colauto - non si poteva dunque che dir bene.
Deinceps [=quindi]
Coram etc, comparuit Pietro
Lucchetta, annorum 35 circiter massarius Scholae Betae Virginis Mariae de
Rosario – qui juratus, monitus, etc
Interrogatus de Parocho, de ejus moribus, et officio
RisposuitIl nostro Parroco
non può usare più lodevole attenzione per l’adempimento del suo ministero, né
può essere di più lodevoli costumi, sicché siamo tutti contenti.
Interrogatus de Capellano, quis, et quali ... ?
Risposuit Il Cappellano Don Leonardo
Oruzio diocesano di Udine, nei 6 mesi circa da ché assiste questa Parrocchia è di ottimo costume e
diligentissimo
Interrogatus de alij Sacerdotibus?
Risposuit Don Antonio ... [nemmeno il
secondo massaro ricorda il suo cognome] mansionario di Casa Capello, di
esemplarissimi, e santi costumi, che interviene quando può, e nelle feste
solenni alle funzioni Ecclesiastiche.
Don Tommaso Colauto nativo di questo luogo
di buoni e lodevoli costumi e diligente nell’assistere a tutte le funzioni.
Massario dell’Oratorio della Scuola di San Rocco.
Don Giovanni Maria Tirindelli di Rai
Diocesi di Ceneda che dimora col nostro Parroco da 18 anni circa, ed ufficia
una mansioneria di Casa da Lezze in Fossalta. Assiste alle funzioni di questa
Chiesa, ed è di ottimi costumi.
Don Pietro Valentini di Sicilia,
mansionario alla Fossetta, di buoni costumi, che dimora a Venezia.
Interrogatus ... legatibus...?
Risposuit Vi sono le unioni di devoti del
Santissimo Sacramento. della Beata Vergine del Rosario, di San Matteo Apostolo,
e di Sant’Antonio di Padova, e di S. Buovo. de’ legati non sò dar conto alcuno.
Interrogatus an aliqui mortui sint absque sacramentis
Risposuit No certo per colpa de Sacerdoti, i quali sono
diligentissimi
Interrogatus de scandalosi?
Risposuit Non ve ne sono.
Interrogatus an habeat aliquid suggerendum?
Risposuit Non ho che suggerire
|
Dopo che il
convisitatore s’era portato in sacrestia coi massari, il vescovo aveva completato
il giro degli altari in chiesa
nel detto lato
dell’Epistola Altar di S. Antonio di Padova in simulacro dipinto e pittura in
quadro della Beata Vergine con bambino con s...a di legno
pietra sacra bene
Confessionali 3: si
levino ... e vi si appongano le zighignole x portelle alla parete del
confessionale
ferali [=fanali] 5, dorati, e ombella. Bene.
Scala per l’organo sopra la porta maggiore.
Porta maggiore e due
laterali vicino al presbiterio: bene.
Dodici croci della
consacrazione ed iscrizione nel mezzo della Chiesa al lato dell’epistola della
consacrazione.
In Presbiterio al lato dell’evangelio Sagrestia, all’altro lato campanile
Ingressi 3, il maggiore con grate de fero, i due laterali con rastrello e saltarello.
Poi portossi alla
Canonica ove visitò i libri Parochiali et Decretali
Frattanto il
Reverendissimo Convisitatore fece l’esercizio della Dottrina Cristiana ed
approvò.
Nel ritornar poscia
[il convisitatore] visitò col Segretario l’oratorio Publico di Ca’ Foscari...
|
E qui torna
opportuno inserire la relazione della visita, scritta sullo stesso foglio e di
seguito alle due relative agli oratori alla Fossetta.
Oratorio publico di Ca’ Foscari di S. Simon Piccolo.
Titolo la Madonna dei Carmini
Altare tutto di
pietra, con sua palla in pittura, che rappresenta nell’alto essa Madonna e suo
Bambinello in atto di presentare a un santo lo Scapolare, al dissotto … Santi,
un Profeta nel mezzo, un altro a dritta che non si sa chi sia, ma che ha vicino
a lui due bambini, e a sinistra S. Giuseppe. Essa palla è contornata da un
padiglione di gesso con quattro piccoli Angioli al disopra, e due grandi sul
gradino della Mensa.
Visitò l’Altare, e approvò.
Visitò la Sacrestia,ch’è vuota di paramenti.
V’è la Solennità del Carmine, nel qual giorno si celebrano otto Messe incirca
|
Terminata questa
visita, il convisitatore raggiunse il vescovo in canonica, come prosegue la
Relazione:
...ed unitosi a S. E.
Reverendissima (il Convisitatore) restituissi nel landò a sei manzi al Palazzo
di alloggio di Ca’ Lezze in Fossalta.
Ivi S.E. diede i
Decreti, riconobbe Patenti [zeppa: ‘e prorogò le patenti al cappellano D.
Leonardo Oruzio’ ] e Indulgenze.
|
Non sappiamo se don
Bottamella lesse subito i decreti, oppure aspettò che il vescovo se ne fosse
definitivamente andato per leggerli; ma crediamo che don Bottamella, come tutti gli scolari impazienti di
conoscere l’esito della prova e guardano il voto prima d’ogni altra cosa,
diede subito una sbirciata ai fogli, e così la
diamo anche noi:
Decreti per la Parrochiale di Croce di Piave
Portato dal dovere del Vescovo, al termine della Nostra Visita
Pastorale di questa Chiesa Parrocchiale di Croce di Piave sotto il Titolo della
Invenzione della santa Croce, al fine di provedere ad ogni occorrenza non meno
che per maggiormente promuovere et a gloria di Dio, il decoro ecclesiastico e
lo spirituale vantaggio delle anime e della cristiana comunione a norma delli
sacri Canoni, Costituzioni Ecclesiastiche e Sinodali,
Che a norma dell’antico spirito venerabile della Chiesa, si procuri
di amministrarsi la Santa Communione al Popolo nella durante la Santa Messa e
con particole da consacrarsi nella medesima, potendosi amministrare poi la
stessa comunione anche fuori del divin sacrificio per ragionevole motivo.
1. Che oltre le due
solenni benedizioni della fonte battesimale, abbia a rinnovarsi l’acqua
privatamente colla benedizione prescritta nel Rituale Romano nel mese di
agosto, e nel mese di novembre, secondo il bisogno, che sarà riconosciuto dalla
prudenza del Parroco.
2. Che la custodia
degli Ogli Santi sia trasferita all’altro lato della cappella maggiore secondo
il rito ecclesiastico.
3. Che la custodia
della reliquia di San Matteo Apostolo sia divisa in due parti per custodirvi
nel lato dell’Evangelio [=a sinistra] la stessa Reliquia, e nell’altro lato [...]
la Reliquia di San Vincenzo Ferreri, coprendolo tutto al di dentro di seta di
color bianco e apponendovi le rispettive picciole cortine di rispettivo
conveniente colore nel davanti.
4. Che tutte le
chiavi della portella del Tabernacolo, del Sepolcro per la settimana santa,
della custodia degli Ogli Santi, del Battistero e di ciascheduna custodia di
Reliquie, per le quali custodie una sola e la stessa chiave può servire, siano
di ottone.
5. Che la pietra
sacra dell’Altar maggiore e degli altri altari dove occorre sia avvicinata alla
parte anteriore degli altari rispettivi.
6. Che rinovato di maggior decenza il secchio esistente in faccia il
Battisterio, e non vedendosi situazione più conveniente possa custodirsi colla
dovuta venerazione il simulacro del Crocifisso ivi ora da noi già fatto
riporre.
7. Che alli tre confessionali laterali nella cappella maggiore siano
nelle portelle delle grate apposte le zighignole sue schionelle per
potersi aprire agevolmente : Che sieno cambiati i ripari da ciaschedun lato dei
penitenti in altri molto più grandi, e che ai lati del confessorio vi si
appongano convenienti rispettivi ripari di tavole di noce onde impedire
l’altrui ascolto delle sacramentali confessioni.
8. Che nel libro de’
Cresimati abbia a scriversi, come in quello de’ Battezzati anche il cognome
paterno della madre del cresimato.
9. Che abbia a
formarsi un libro dello stato delle anime della Parrocchia, come viene
prescritto ed indicato nel Rituale Romano.
10. Che nella Sagrestia, o nella canonica sia formato un armaro
stabile ove riporre, e custodirsi, tutti i libri e carte spettanti a questa
Chiesa e Beneficio e tutte le Circolari Cristiane e dei Successori
Ecclesiastici, le Dispense, le Licenze, i Decreti, e le Pastorali tutte di
qualunque sorta; i quali libri, e Carte tutte, appartenendo alla chiesa, non
devono giammai essere disperse ne trattenute da chiunque, come è prescritto
anche dal Sinodo Diocesano.
11. Che il presente [sott. Decreto] debba esporsi e custodirsi sempre nella
Sagrestia a pubblica intelligenza, e per la dovuta total esecuzione
12. E finalmente, confermando tutti i Decreti Sinodali e di altri
Predecessori a questi non contrari, raccomandando con tutto il fervore dello
spirito, la Pace, la Carità, l’osservanza della Divina Legge, l’avanzamento
sempre maggiore nelle virtù cristiane e Religiose, diamo a tutti con paterno
affetto e di cuore la Nostra Pastorale benedizione.
In quorum fide
Et ita ... sed et omnibus sub poena ... quando et quatenus
Datum ex Aedibus parochialibus die 26 mensis aprilis anni 1778 in s. visitatione.
|
Ed ecco i decreti relativi ai tre oratori visitati:
Visitato l’Oratorio Publico sotto il titolo della Beata Vergine del Rosario
dentro i confini della Parrocchia di Croce di Piave
Ordiniamo e decretiamo che alle borse dei Corporali sia formata la Croce nel mezzo.
|
Oratorio Publico della Beata Vergine del Rosario alla Fossetta
di ragione della Nobil Donna Chiara Malipiero Capello.
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Visitato l’Oratorio Publico sotto il titolo della Beata Vergine,
di S. Antonio Abate e di san Francesco di Assisi dentro i confini etc.
e ritrovata ogni cosa a dovere viene da Noi approvato
Datum etc.
|
Oratorio Publico della Beata Vergine alla Fossetta
ad uso de Barcaroli di ragione di S.E.R. Priamo da Lezze.
|
Visitato l’Oratorio Publico sotto il titolo della Beata Vergine del Carmine
dentro i confini etc, e ritrovata ogni cosa a dovere viene da Noi approvato
Datum etc.
|
Oratorio Publico della Beata Vergine del Carmine di ragione della
Nobile Veneziana Famiglia Foscari di S. Simion Piccolo vicino la Chiesa Parrochiale.
|
Riprendiamo a leggere il resoconto della visita pastorale:
Prima anche del pranzo arrivò a farle [intendi: al vescovo]
incontro il Parroco del Musil con molti della Parrocchia i quali
lo precedettero nel viaggio, seguendolo poi quelli di Croce.
Prima di partire fece una affettuosa
predica al Parroco e Sacerdoti e ... a Tommaso Colauto ... nel giorno ... [tenne?]
una forte concione per esser egli stato poco diligente nell’assistere alle
fonzioni Ecclesiastiche, e per aver causato al Parroco qualche divergenza dal
Popolo, minacciandolo di sospensione.
Alle ore 22 ½ montò S. E. Reverendissima nel suo landò tirato da
sei manzi fino alla strada pubblica, ove fece attaccare i 6 cavalli e preceduto
da legni, sedie, e cavalli del Musil e seguito da molti altri di Croce di Piave
partì per Fossalta verso Musil. Quando trappassò presso la Chiesa Parrochiale
di Croce fù salutato da molti evviva al tiro de’ mortareti e giunse al Musil.
|
Lungo l’argine di
san Marco, diretta ‘al Musil’, la famiglia vescovile passò davanti all’Oratorio
vicino alla vecchia chiesa. ma era tardi per visitarlo. Fu visitato il giorno
seguente e questa è la relazione che rimane – quarta dopo le altre tre – sui
fogli relativi alla visita a Croce.
Oratorio Pubblico della Beata Vergine
Addolorata spettante alla Scuola grande di S. Rocco di Venezia_ per la
Commissaria Zannetti Giusti. Vedi gli atti della Visita di S. Donà [=San
Donato] del Musile per esser stato visitato dal Reverendissimo Convisitatore
coll’occasione della Visita di quella Chiesa.
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Fine resoconto visita pastorale del 1778
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Nel 1779 le
famiglie della fittanza Soldi della Scuola Grande di San Rocco abitavano in
case con “tedon, caneva, finestra di lastre...”
Sempre presso
l’Archivio di Stato di Venezia, nella busta 418 della Scuola Grande di S.
Rocco, si viene a sapere dell’affittanza a certo Giacomo Soldi nel 1780 di
“Casa Demaniale con Oratorio alla Fossetta”; vi si parla di consegna
di solci, di casera, di tezon, di casa, di viti, di alberi; di fattoria,
rimessa, scuderie, caneva; lisciera, fienil, pozzo, colombere, sieghe,
vanghetti, segato, cortellazzini, sassolini, pali di ferro, restelli, stadere,
doghe, forche, carriole, caldiere, manere, ferali, catene di ferro... Vi si
trovano anche elenchi di stoviglie, piatti, posate con forchette, tovaglioli...
Dopo tutte le
fittanze del signor Giacomo, cominciamo a sospettare che “Soldi” fosse il
soprannome, non il cognome.
In quello stesso anno, addì 6 ottobre 1780, ''Fra l'ora 6 e 7 in questo giorno caddé un
fulmine nel campanile avendo spiantato la croce che esisteva nella cima del
medesimo, quale era impiombata in pietra di marmo che spezzata in diversi
tocchi, due de quali restò sopra il colmo della chiesa con pregiudizio del
coperto, parte caddero nel sagrà, parte fuori.''
[dal Registro dei Morti]
Il Gozzi lungo la Fossetta
Noioso appariva il paesaggio di Croce a un celeberrimo personaggio di Venezia,
lo scrittore Gaspare Gozzi, abituato evidentemente alla vita e ai palagi veneziani, il quale
in una lettera scritta nel 1784 inviata a Federico Seghezzi, così descriveva un viaggio lungo la
Fossetta:
“… è vero che la strada è quanto mai fastidiosa, perché a voi che
siete accostumato alla gloriosa Brenta, dove ad ogni passo vedete un palagio,
parrà facilmente strano il vedere ora casacce diroccate, ora una fila d’alberi
lunga lunga e terra terra senza cristiano, ma fra il dormire un pochetto, la
sciarada, e forse i campanelli al collo dei cavalli potete passare il tempo”.
E così lo cita anche il Pavanello:
Quale fosse il viaggio lungo la Fossetta in questo tempo, in cui la boscaglia
era quasi sparita e sul terreno al di là dell’argine, verso il mare, stagnavan l’acque,
ci è dato di saperlo sempre dalla bocca d’uno dei nostri scrittori più cari, Gaspare Gozzi, che in una lettera d’invito
a Francesco Seghezzi scritta nel 1784, ce ne ha lasciato questa viva descrizione.
[...] Tutt’altro che lieti presagi dunque chiudevasi questo secolo XVIII; abbiamo già veduto che la malaria
infestava la villa di Croce; sappiamo che in Losson la popolazione saliente nel 1726 a 300 persone s’era ridotta a 200 nel 1798;
sappiamo ancora che in Rovarè la grandiosa mole del Loghena andava rovinando miserabilmente per l’ignavia dei Da Lezze
e che dovunque l’antica patrizia attività giaceva vinta dai vizi del secolo, inoperosa davanti al male, che toglieva
la vita alle terre nostre, ma nessuna di queste testimonianze ci dà un quadro così completo, come le parole del Filiasi.
Con esse, perché scritte da un uomo che visitò allora i nostri luoghi, rintracciandovi religiosamente le reliquie delle
antiche strade romane, finiamo questo capitolo: «Fra il Sile e la Livenza e nei villaggi di Musestre,
S. Michele del Quarto, Meolo, Biancade, Roncade, Musile e tant’altri per i quali passano i limpidi fiumicelli
detti Vallio, Meolo e simili, ora le paludi e le allagazioni crescono d’anno in anno. Perdonsi i prati e i campi a vista d’occhio
per l’impedito sbocco dei fiumi nella laguna. Vi si trovano sì ancora vasti terreni ubertosissimi
e boscaglie folte ed estese; ma rari ed infermicci vi sono gli abitatori per la mal sana atmosfera in cui vivono».
(Filiasi – M. St., to. II cap. XI pag. 277 nota-ediz.II).
Le quali parole trovano conferma in un’altra testimonianza sincronica,
nell’«Allegazione dei Possidenti Beni nella Villa di Monastier, et adiacenti» che nel 1785,
essendo «anche li campi superiori (a Castelletto ed al Molino di Ca’ Bragadin) soggetti alle allagazioni»
protestavano affinché anche i possessori di questi concorressero alla spesa d’un nuovo condotto,
il quale doveva portare «separatamente al Mare le Acque, che si raccoglievano nel Canale dei Lanzoni,
tutti gli influenti come il Vallio ed il Meolo, mediante la Fosseta».
G. Pavanello, La città di Altino e l'agro altinate orientale, 1900, pp. 242-246.
(Nel 1787 un terremoto con epicentro in Carnia)
Nel 1787 il vescovo Paolo
Francesco Giustiniani, in carica da 27 anni, fu esonerato ed eletto Arcivescovo
titolare di Calcedonia. Promovetur ut amoveatur, forse semplicemente
per anzianità, visto che sarenne morto due anni dopo. Il suo posto fu preso da
Bernardino Marini, abate lateranense, che giunse a Treviso nel 1788.
L’anno
successivo fu quello della rivoluzione francese. Ma Croce era interessata da
altre questioni: la nobildonna Chiara Cappello aveva problemi a far officiare
quotidianamente l’unica mansioneria rimasta a Ca’ Malipiero.
Serenissimo Principe
Possedendo la N. D. Chiara Malipiero vedova del N. H. S.
Piero Capello fu quondam Filippo in Villa di Croce di Piave Territorio
Trivigiano Casa Dominicale e Beni con Publico Oratorio sotto il titolo della
Madonna del Rosario. In tale Oratorio, per Testamento del fu N. H. S. Girolamo
Malipiero fu di Ser Zaccharia vi è l’obbligo di una mansioneria quotidiana, e
Corale colla assegnatione di Ducati cento V. P. soggetta a beni suindicati. La
mansoneria stessa poi a motivo dell’aria gravissima, delle strade
intransitabili la maggior parte dell’anno, è distante l’Oratorio tre miglia e
più dalla Parocchiale incontra
l’obietto di Capellano, che l’eserciti, in conseguenza restano senza Messa le
genti che abitano in quei contorni e lo stesso Agente ne’ giorni festivi.
Per facilitare però il rinvenimento del Sacerdote, altro
mezzo non sa rinvenire la N. D. ricorrente che quello di minorare due messe
alla settimana contribuendo nondimeno al medesimo l’indicato assegnamento delli
già stabiliti ducati cento all’anno come si è di sopra riferito. Non potendo però
da se stessa la ricorrente devenire ad una simile deliberazione, senza il
Publico permesso, lo implora ella umilmente dalla servitù, E.E. V.V. , e ciò a
benefizio dell’anima di chi ha istituita la mansoneria predetta, così anche a
quello di Popoli in simil luogo abitanti che della Gratia...
1789. 30 Luglio in Col.to
Che sia rimessa a Serenissimi
Consultori
Ser Giacomo Foscarini Ser Vincenzo Minotto
Ser Tomà Mor.o Soranzo Ser Giacomo Diedo
Ser Anzolo Carminati SerAlvise Barbarigo
1789 – primo Agosto
Ser Zuanne Querini ...
... dell’Eccellentissima Consulta sopra supplica della N. D. Chiara Malipiero
vedova Capello per il permesso di minorar la celebrazione di due messe alla
settimana della mansionaria che si celebra nel di lui oratorio in Villa di
Croce di Piave Territorio Trevisano
... i Consultori in Jure informino
Guglielmo
|
I consultori girarono la questione al doge:
Serenissimo Principe
1789 – 20 agosto
Delle tre Mansionerie quotidiane,
coll’assegnazione a ciascheduna di annui ducati cento, instituita con
Testamento 1728 – 7 – Novembre nel suo Oratorio della Madonna del Rosario alla
Fossetta dal fu N. V. Ser Girolamo Malipiero fu di Ser Zaccaria, essendone già
trasferite due in altri luoghi, rimane ancora la terza a peso della N. D. Chiara
Malipiero vedova del N. U. Ser Piero Cappello fu de Ser Filippo, alla quale non
riuscendo di trovar sacerdote che voglia assumersi l’impegno di ufficiarla
quotidianamente colla corrisponsione degli annui Ducati cento, stante la distanza di tre miglia e più
dall’Oratorio della Parrocchiale e l’aria pessima in cui il medesimo è situato,
ne avviene quindi che la Mansioneria resti inofficiata, e mancante in
conseguenza di esecuzione la pia volontà del Testatore col restar anche privi
della Santa Messa ne’ giorni festivi que’ circonvicini Abitanti e l’Agente
stesso. Volendo però Essa N. D. rimediar a tal inconveniente non sa trovar
altro mezzo che quello di rinvenir un sacerdote officiatore con minorar due
Messe alla settemana, e continuar nondimeno al medesimo la limosina dei già
stabiliti Ducati cento all’anno; e per poter effettuar questo suo intento, ne
implora da V. Signoria il benigno Sovrano assenso.
Il mezzo proposto dalla N.D.
Supplicante porta seco una qualche non accidentale alterazione della volontà del
Testatore ed insieme una minorazione, o sia riduzion delle Messe. La prima
esige, che vi concorra l’autorità Civile, da cui dipende la forma, il valore,
la regolazione, e l’interpretazione etc. dell’ultime volontà. La disposizione
Testamentaria del suddetto N. U. Girolamo Malipiero riguarda all’Ufficiatura
della Mansioneria non potendosi stanti le attuali circostanze seguir per
intiero, affinché abbia almeno in parte il suo effetto si rende necessaria una
qualche conveniente moderazione, qual sembra esser quella che s’implora nel
Memoriale: e la quale, come si può ragionevolmente presumere, che il testatore
stesso, se fosse tra vivi e nel caso presente l’accorderebbe, così porge a V.
Signoria un giusto motivo di prestarvi benignamente, così piacendole, il
Sovrano suo assenso.
Per quello poi che riguarda la
riduzione e minorazione di due Messe alla settimana, essendo questa una
matteria spettante all’Ecclesiastica Autorità, perciò potrà la N. D.
Supplicante rivolgersi all’Ordinario Diocesano e implorarne anche da Lui il
Vescovile suo assenso: onde, concordandovi ambedue la Potestà Ecclesiastica e
Civile, possano ambedue i Fori esteriore ed interiore ottenersi pienamente ed
effettuarsi l’implorata moderazione della Testamentaria volontà. Grazie...
Umilissimi Divotissimi Servi
Piero Francescho Consultor
Gio. Batta Bilasimo[?] Consultor
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La risposta del vescovo fu altrettanto accomodante:
1789
Nos Bernardinus Marinus ex Ab.(bat)e
Lateranensi Dei et Apostolicae Sedis Gratia Episcopus Tarvisianus etc.
Cum expositum Nobis fuerit parte et
nomine Nob. Matronae Clarae Maripetro Vid.[ovae] quondam Nob. Viri quondam
Petri Capello Philippi F. Patricii Veneti, nunc quondam N.V. Hieronymum
Manipetrum Zachariae F. in supremo, sub quo ab humanis decessit elogio de anno
1728 diei 7 novembris, prout in actis Domini Petri Bonamin Not.[arii]
Pub.[lici] Venetiarum, ad quod ...[?] fundasse tria onera Missarum vulgo
mansionarias quotidianas in Oratorio Publico sub titulo B. M. Virginis de
Rosario intra fines Paroeciae de Cruce Plavis hujus Nostrae Tarvisinae Diocesis
statuto emolumento per ejus haeredes solvendum ducatorum centum in ratione L 6
: 4 pro singulis dictis Mansionariis; cumque admodum difficile sit nunc
temporis ob Sacerdotum penuriam, et aeris insalubritatem aliquem Sacerdotem
invenire, qui uni ex dicitis mansionariis quae adhuc remant in dicto loco
supplere velit tali emolumento: Nos ad instantiam dictae Nob. Exponentis
eiusdemque enixe supplicantis Nobis per moderatione et reductione dicti oneris
seu Mansionariae per omissionem scilicet duarum Missarum in hebdomadam; visis
videndis, et consideratis merito considerandis, tenore presentis Decreti N.ri
Onus Mansionariae praedictae reducentes pro equitate et justitia, decerrnimus
et declaramus, Sacerdotem qui modo et deinceps futurum electus fuerit ad illius
Mansionariae implementum, liberum, et licitum esse omittere celebrationem seu
adplicationem pro ipsa Mansionaria binarum missarun in qualibet hebdomada,
exceptis tamen diebus festis de praecepto, quibus Missa agenda erit etiam pro
comoditate Chriti Fidelium illarum partium. Et ita etc. omnibus in quorum
fidentibus.
Dat. Tarvisii ex Cancelleria Episcopali Die 23 Novembris 1789
Bernardinus Episcopus Tarvisinus etc
Jo: Baptista De Rubeis
S. Th. Doctor Cancellarius Episcopalis ...
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A Croce il vescovo venne in
VISITA PASTORALE IL 26 MAGGIO 1791
Lo accolse don Antonio Bottamella, rettore ormai da 28 anni; da 12 suo cappellano
era don Andrea Grazziucci.
L’Illustrissimo e Reverendissimo signor vescovo giunse alla stazione di Noventa di Piave, con il suo seguito si diresse a Croce, accompagnato anche dal rettore del detto luogo che gli era andato incontro col suo carro. Passato il Piave a remi, trovò molti cavalli che aspettavano il suo arrivo. Giunse al luogo verso mezzogiorno col popolo che dava grandi segni di gioia e lanciava gran scoppio di mortaretti. Fu accolto nei locali della Parrocchia poco dopo sotto un’ombella Compiute le consuete cerimonie alla porta maggiore della Chiesa, sopra la quale era appeso lo stemma della sua … vi entrò. Elargì l’indulgenza, ricevette il bacio della mano e rispettando le gerarchie ammise il Rettore e gli altri Sacerdoti. Indossati presso la cattedra i paramenti viola, compi i riti di assoluzione per i defunti nella chiesa e nel cimitero.
Visitò la Santissima Eucarestia nella sua pisside d’argento custodita nel Tabernacolo di marmo. Chiese al Rettore quante volte venisse consacrata e questo fu il suo responso: che si rinnovasse l’Eucarestia ogni otto giorni d’estate e ogni dodici giorni d’inverno. E comandò che la chiave del secondo Tabernacolo fosse indorata di nuovo, o che venisse fatta d’argento.
Visitò il Battistero situato in un angolo della chiesa in una cappellina e circondato da una ringhiera e comandò di ricoprire il Canopo della Fonte con una vesta bianca.
Vide ... il Sacrario
Visitò gli Oli Santi nella loro custodia presso la colonna del Fornice del Presbiterio, dentro una vaschetta di stagno approvata; la Custodia è situata in Cornu Evangelii (a sinistra per i fedeli… e allora anche per i preti) e comandò di spostarla in cornu Epistolae (a destra).
Visitò la reliquia della santissima Croce all’Altare della Beata Maria Vergine del Rosario, riposta in un reliquiario argenteo con la figura della croce,
Visitò le reliquie dei Santi Martiri dentro custodie di legno dipinte all’altare di San Bovo.
Visitò le reliquie dei Santi Matteo e Vincenzo dentro una custodia divisa in due all’altare di San Matteo.
Proseguendo la visita degli altari visitò l’altar maggiore intitolato al Ritrovamento della Croce che è di marmo. Sopra vi è una pala dipinta. La mensa è di marmo a due sole tovaglie.
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Die Jovis 26 Mensis Maji 1791
Visitatio Pastoralis Ecclesiae de Cruce Plavis
Illustrissimus et Reverendissimus Dominus Dominus Episcopus e(?) discederis a Loco super Stationis de Noventa Plavis, associatus a suis iter direxit ad locum de Cruce Plavis, comitatus etiam a Rectore dicti Loci qui obviam Ei occurrerat cum suo curru. Flumine Plavis remeato invenit plures equis insidentes, suum adventus expectantes; accessit ad Locum p’tum hora 12 dante populo laetitiae signa, magna explotione morteriorum facta In Aedibus Parrocchialibus exceptus fuit paulo post sub umbella solutis quae de more procepit ad Ecclesiam. Ante januam majoremconsuetis ceremoniis peractis, super quam stabat appensum Stemma Dominis(?) suae, ingressus ad Ecclesiam. Indulgenzia elargita. Ad osculum manus, et respective genu Rectorem, cererosque Sacerdotes admisit. Ad Cathedram violaceis sumptis indumentis Absolutionem Defunctorum in Ecclesia et super Coemeterium peregit.
Visitavit Santissimam Eucharestiam in sua pixide argentea intus Custodiam Tabernaculi marmorei contentam. Interrogavit Rectorem quoties consecret. et responsum: renovatur Eucharistia singulis octo aestivo, et singulis duodecim diebus hyberno tempore. Et mandavit clavem secundi e(?)tioli Tabernaculi de novo inaurari, vel ex argento fieri
Visitavit Baptisteriuin angulo Ecclesiae situm in parva capella et circum rastris sep. et mandavit Conopeum Fontis ex alba veste subsuere.
Vidit ini(?) Sacrarium
Visitavit Olea Sancta in sua Custodia ad columnas Fornicis Presbyterii, intus vascula stamnea aprovata; Custodia extat in Cornu Evangelii et mandavit eam transferri in cornu Epistolae.
Visitavit Reliquiam SS Crucis ad Altare B. M. V. de Rosario, repositam intus reliquarium argenteum figure Crucis, quod est absque baxi; et mandavit put ..(?)
Visitavit Reliquias SS Martyrum intus custodias ligneas depictas ad Altare S. Bovi.
Visitavit Reliquias Santissimorum Mathei et Vincentii intus Custodiam bipartitam ad Altare S. Mathei.
Ad visitationem Altarium deveniens
Visitavit Altare Majus sub titolo Inventionis SS. Crucis quod est marmoreum. Palla depicta. Mensa marmorea a duabus tobaleis solumodo
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Il
vescovo accolse le testimonianze di sacerdote, cappellano e massari.
Coram Nobis ... comparuit et confessus est Admnistrator
Dominus Antonius Bottamella Rector Parochialis Ecclesiae de Cruce Plavis,
qui Testis citatut, monitus, juratus prout tacto etc. fuit
Interrogatus de Titulo Ecclesiae? R. L’invenzione di S. Croce
Interrogatus a quo possideat, et an habeat Bullas? R. Da Ca’ Foscari, che ne ha il Juspatronato come riferii nella mia relazione, ne sono in possesso da 28 anni. Le Bolle sono della Cancelleria Vescovile di Treviso sottoscritte da S. E. Monsignor Giustiniani.
Interrogatus de redditibus Beneficii? R. 300 ducati.
Interrogatus an Ecclesia sit consecrata et a quo? R. Consecrata come riferii nella mia relazione.
Interrogatus De Capellano? R. Mi preggio d’avere un ottimo Capellano.
Interrogatus de Aliis Sacerdotibus?
R. Vi è Don Andrea Cadamuro, poco esemplare, presentemente non frequenta più ...
Pongo che sia fatta riferita a Mons. Vescovo onde egli disponga que’ rimedi che credesse opportuni.
Vi è Don Pietro Zuliani Mansionario di Ca’ Capello d’ottimi costumi. frequenta la chiesa nelle fonzioni e le feste. Innoltre il Mansionario presente della Chiesetta nella mia Parrocchia; ma non viene giammai alla mia Chiesa; e desidero o che cangi maniere, o non venghi mai.
Vi è finalmente [=infine] Don Tommaso Colauto Mansionario della Scuola di San Rocco: di buoni costumi serviva in questa Chiesa; ora frequenta quella del Musile, per ritrar da essa vantaggi.
Interrogatus de scandalosis et inconfessis? R. Non vi è gran male.
Interrogatus de Doctrina Christiana? R. Ogni festa. fuorché d’Inverno per le cattive strade.
Interrogatus de Indulgentiis? R. L’indulgenza che umilio, e che prego far rinnovare. Così desidero l’Altare privilegiato all’altare di San Matteo Apostolo … confraternita de’ Morti
Interrogatus de deferr[enda?] Infirmis Santissima Eucharestia?
R. Con quattro ferali e moltissimi lumi, e concorso di popolo.
Interrogatus an habeat aliquid suggerendum?
R. Che vi fosse una Canonica per il Parroco, demolitta già da ...per la costruzione degli Argini della Piave.
Quibus habitis rel. conf. e in fidem se subscripsit
P. Plebano Bottamella Pietro
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Poi fu la volta del cappellano.
Die et Loco retroscriptis
Coram Nobis ... parimenter comparuit et confessus est Reverendus Dominus Andreas Grazziucci
de Tribus mensibus Concordiensis Dioecesis annorum 46 Capellanus Curatus qui testis etc. fuit
Interrogatus de tempore quo moratur in dicto Loco?
R. da dodici anni sono in attualità di Cappellano.
Interrogatus de Rectore?
R. Alquanto puntiglioso, ma non capace però di portar pregiudizzio ad alcuno. Riguardo alla Cura delle Anime, amministrazione de Sacramenti, predicare, e insegnar la Dottrina attentissimo e zelante.
Interrogatus de aliis Sacerdotibus
R. Il Signor Don Tomaso Colauto Mansionario della Commissaria Giusti, assiste però presentemente alla Chiesa del Musile. D’ottimi costumi.
Don Andrea Cadamuro Semplice Sacerdote degno di correzione per essere assuefatto e dedito alquanto al vino, qualche parola non degna del suo Carattere, veste non conforme a esemplar Sacerdote e fa poco onore al Sacrdozio.
Vi è in Oltre Don Pietro Mansionario della Nobil Donna Malipiero Capello. di cui la gente parlo con qualche svantaggio. io però nulla posso dire di Lui.
Interrogatus de Scandalosis etc.
R. Non vi è male.
Interrogatus de Doctrina Christiana?
R. Ogni Festa, fuorché l’Inverno per le impraticabili strade.
Interrogatus de Obstetricibus?
R. Ve ne una sufficientemente instruitta.
Interrogatus de deferr(enda?) Santissima Eucharestia Infirmis?
R. Con possibile decenza; per altro in questo punto non sono molto esemplari i Sacerdoti mancano il più delle volte di accompagnare il Santissimo Sacramento.
Interrogatus de Indulgentiis?
R. Potrà essere informato dal Parroco.
Interrogatus an habeat aliquid suggerendum?
R. Sarebbe desiderabile che i Sacerdoti fossero più frequenti alle sacre fonzioni.
Quibus habitis rel. conf. e in fidem se subscripsit
... Andrea Graziucci
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Infine toccò ai massari.
Die et Loco retroscriptis
Coram Nobis ... parimenter comparuit et confessus est Joannes Bona Tulin
quondam Jacobi annorum 55 de Cruce Plavis Massarius Sancti Bovi qui testis etc. vulgari sermone loquendo fuit
Interrogatus de Rectore?
R. Attento e zelante nell’amministrazione dei Sacramenti, nel Cattechizzare,
nell’assistere gl’Infermi, e nel predicare l’Evangelo.
Alquanto caldo di maniere ma non però di danno ad alcuno.
Interrogatus de Capellano?
R. Degnissimo Sacerdote ed esemplare; attento alla Chiesa, agl’Infermi, e d’ottimi e invidiabili costumi.
Interrogatus de aliis Sacerdotibus
R. Don Andrea Cadamuro Organista. nel vestire un poco troppo secolaresco; ma però che non apporta scandalo al popolo. Riguardo ad altro io nulla vidi, e nulla so. Vi è Don Tomaso Colauto Mansionario della Commissaria Giusti della Scuola di San Rocco di Venezia celebra nell’Oratorio publico della stessa Commissaria, di buonissimi costumi veniva ad officiare nelle Fonzioni di questa Chiesa, ma presentemente va al Musile per aver ivi degli utili che qui non aveva.
Vi è in oltre Don Pietro Mansionario di Ca’ Malipiero, di buoni costumi. Interviene alle Fonzioni della Chiesa.
Interrogatus de Scandalosis, et inconfessis?
R. Non ne conosco.
Interrogatus de Scholis, Confraternitatibus et Legati?.
R. del Santissimo, della Beata Vergine dell’Anime, di San Bovo, di Sant’Antonio, e di San Matteo. Tutte si mantengono di sola questua. De legatis ne….
Interrogatus de Doctrina Christiana?
R. Ogni Festa.
Interrogatus an habeat aliquid suggerendum?
R. Niente.
Quibus habitis rel. conf. et in fidem se subscripsit
Io Zuane Bona
|
Nel foglio
successivo cambia la scrittura, che si fa molto più sciatta e difficile da
decifrare: è senz’altro la brutta non ricopiata in bella.
Die Jovis 26 Maji 1791 in Visitatione
Ecclesiae Crucis Plavis
Coram etc comparuit... confessus est Joannes Baptista Rizzetto dictus Cagnato
annorum 50 circa de et sub locum de Cruce Plavis ... Testis ... Massarius Sanctissimi Sacramenti
De Rectore – deficita in maniere,
… infirmorum … … – Altiero ed insolente rispetto ai Massari specialmente ...
officia bene in Chiesa
Scuole S. Sacramento, B.V. del Rosario, S. Mattio, S. Vincenzo, e S. Matteo, S. Bovo –
e quella delle Anime.
Pietro … Saramin
d’anni 48 nato ed abitante di Croce di Piave
massaro della Beata Vergine
[Sottinteso: De Rectore] Officia lodevolmente la Chiesa – Non scandali
– temperamento focoso – mai in pace con alcuno.
E li poveri
abbandonati in morte, lasciata una donna senza Sacramenti per spirito di
avarizia. Capellano buonissimo, senza difetti. Cadamuro non benedice
|
Nel pomeriggio il
vescovo visitò gli oratori pubblici. La scrittura è uguale all’ultima
incontrata, sempre di una minuta rapida.
Visitato l’Oratorio Publico sotto il titolo della Beata Vergine Addolorata di ragione della Veneranda Scuola di San Rocco di Venezia in villa di Croce di Piave
trovai l’altare in tutto a dovere.
Vi sono 19 Reliquie tutte con il sigillo del Vescovo defunto, e con le sue autentiche
riconosciute nell’ultima visita.
La Reliquia della Santa Croce è in p[ic]cola custodia foderata di dentro di colore rosso.
Con la croce sulla portella.
L’Oratorio è bello davvero, e servì di Parocchia per tutto il tempo
in cui si fabricò la Parrochiale.
Il calice ha bisogno di essere dorato.
Mancano le croci alle Borse de Corporali.
Visitato l’Oratorio Publico sotto il titolo della Beata Vergine del Rosario di Ca’ Foscari
La mensa dell’altare và a dovere
La pala sia accomodata
Mancano li apparati per la messa, il calice e messali.
quando occore si porta dalla Parochiale
Visitato l’Oratorio Publico sotto il titolo della Beata Vergine del Rosario in luoco
detto Fossetta di ragione di Ca’ Malipiero.
L’altare va a dovere.
Levai un bambino di cera, ed ordinai che sia coperto lo specchio della nicchia ove era riposto.
In sacrestia non vi mancano paramenti di ogni colore.
Sieno fatte le croci alle borse ove mancano.
Siano messe le cordelle ai manipoli, ed alla pianeta ove mancano.
Siano aggiunti i santi della diocesi al messale
Vi è una mansioneria quotidiana, ma per grave ...fizio fu sollevato il mansionario
dal celebrare per la madonna 2 volte in settimana.
L’elemosina viene corrisposta da Ca’ Malipiero
Sotto l’altare o sia mensa, vi è la rapresentazione del Sepolcro ben decente, e custodita spechi.
Visitato l’oratorio publico sotto il titolo di san Francesco d’Assisi in loco detto la Fossetta di ragione di Ca’ Lezze, ma la … …, e l’occorrente per l’oratorio viene soministrato dalle elemosine della f… del tragheto.
L’altare va a dovere
la sacrestia vi à bisogno di ... croci alle borse ove mancano cordelle ai manipoli, e pianete ove mancano
Santi nuovi al messale.
|
Infine il vescovo lasciò i suoi decreti.
Portati dal dovere del nostro Pastoral Ministero alla prima visita di
questa Chiesa Parrochiale sotto il titolo dell’Invenzione della Santa Croce di
Croce di Piave alfine di provedere ad ogni occorrenza col togliere possibilmente
i disordini, e promuovere maggiormente la gloria di Dio, lo spirituale
vantaggio delle Anime alla Vostra cura commesse [=affidate], ed il decoro
ecclesiastico, a norma dei Sacri Canoni, Costituzioni Apostoliche e Sinodali; e
trovata ogni cosa a dovere rispetto le suppellettili Sacre, eccetto le alcune
non …abili come indicate alla benemerita attenzione del Parroco, altro non ci
rimane, con tutto il fervore dello spirito, raccomandare in singolar modo la
Pace, la Carità, l’osservanza della divina Legge, l’avanzamento sempre maggiore
nelle virtù e nella disciplina Cristiana e religiosa, porgo a tutti con paterno
affetto e di cuore la nostra pastorale benedizione quorum. fidentes.
Datum ex Edibus Parochialibus de Cruce Plavis die 26 Maij 1791 in Visitatione.
Jo: Baptista de Rubeis S. … d. Cancell : ...
|
Questi i decreti relativi ai quattro oratori:
Nos Bernardinus
Visitato l’Oratorio
Publico sotto il titolo della Beata Vergine del Rosario situato entro i confini
della Parocchia di Croce di Piave di ragione del Nobil Uomo Alvise e Fratelli
Foscari Patrizi Veneti, ordiniamo e decretiamo:
I. Che la pala sia accomodata decentemente nella parte che apparisce il bisogno.
In quorum fidentes
Datum ex Aedibus Parochialibus de Cruce Plavis die 26 Maji 1791. In Visitatione
Visitato l’Oratorio Publico sotto il titolo della Beata Vergine del Rosario situato entro i confini di Croce di Piave luogo detto Fossetta di ragione di Ca’ Malipiero, ordiniamo e decretiamo:
I. Che sia coperto lo specchio della nicchia ove era il santino di cera già levato.
II. Che siano formate le Croci alle Borse de’ corporali, ove mancano.
III. Che siano poste alli manipoli, ed alle Pianete le cordelle, ove mancano.
IV. Che al Messale siano aggiunti i santi nuovi ad uso della diocesi.
In quorum fidentes
Datum ...
Visitato l’Oratorio Publico sotto il titolo di san Francesco d’Assisi in loco detto la Fossetta, entro i confini della Parocchia di Croce di Piave, di ragione di Ca’ Lezze, ordiniamo e decretiamo:
V. Che alle Borse de’ corporali siano formate le croci ove mancano, e così alli manipoli e pianete siano poste le cordelle, ove mancano.
VI. Che al missale siano aggiunte le messe nuove, ad uso della Diocesi.
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Gli ordini per il
quarto oratorio (o primo) stanno in altro foglio, con grafia diversa:
Visitato l’Oratorio Publico sotto il titolo della Beata Vergine Addolorata entro
ai confini Parrochiali di Croce di Piave di ragione della Veneranda Scuola di San Rocco di Venezia,
ordiniamo e decretiamo
I. che entro lo spazio d’un anno il Calice con la sua Patena sia di nuovo indorato.
II. Che alle Buste de’ corporali siano formate le convenienti Croci. In quorum fide.. etc.
Datum ex Aedibus Parochialibus de Cruce Plavis die 26 Maji 1791. In Pastorali Visitatione
B. Episcopus Tarvisinus
Joannes Baptista de Rubeis Cancellarius Episcopalis
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L’anno comincia a gennaio
In Francia la rivoluzione aveva cambiato tutto, le
idee aveva preso a correre veloci da uno stato all’altro. E anche il calendario
era cambiato. Nella Serenissima il nome dei mesi era rimasto quello, ma
l’inizio dell’anno no: poiché i mesi di gennaio e febbraio appartenevano
all’anno vecchio secondo il calendario veneziano, a quello nuovo
secondo gli altri, cominciava a comparire nei documenti il doppio anno, come si rileva da una
dispensa per un matrimonio tra consanguinei chiesta da don Bottamella al
procuratore ecclesiastico.
Eccellentissimo Signor Procurator Colendissimo
Sino
dalli 7 novembre 1792 Io ho presentati tutti li requisiti necessari per un
matrimonio in terzo grado tra Pietro Donà e Cattarina di Nicoletto Montagner
ambi di questa mia Parrochia a questa Ellustrissima Curia con l’agiunta
dell’Esborso di S. 200 per ottenere la dispensa; ma per ancho che siamo
arrivati alli 20 Gennaio 179 non ebbi notizia alcuna; essendo dunque sollecitato dalle
parti spedisco persona a posta con questa mia accio V. S. Eccellentissima si
degni favorirmi di qualche aiuto desiderando sia ultimato un tale affare.
Il
mio debito mi chiama a notificargli come all’Oratorio della Fossetta si trova
mansionario quasi quotidiano un tale D. Donato Lemu...ci senza li requisiti
necessari, e più ch’è sospeso con avvisi in tutte le Chiese della Giurisdizione
Patriarcale di Venezia. Questo il primo giorno di Quadragesima si prende
arbitrio nell’Oratorio di benedire la Cenere, e nella Domenica dell’Olivo di
benedire l’Olivo cose tutte contro il Diritto Parrochiale. Perciò penso bene da
questa Eccellentissima Curia sia rilasciato un monitorio in forma acciò sia
corretta una tale contumacia. La sua grazia mi comandi, e con vera stima mi
professo
D. V. S. Eccellentissima
D[evotissi])mo U[milissi]mo Obb[ligatissi]mo S.a V.a
P. Gio: Ant.[oni]o Bottamella
Croce di Piave 20 Gennaio 179
|
Tre anni dopo a don Bottamella veniva rilasciata
dal vescovo un’altra dispensa per un matrimonio tra consanguinei
NOS BERNARDINUS MARINUS
EX ABBATE LATERANENSI
DEI, ET S. SEDIS APOSTOLICAE GRATIA
EPISCOPUS TARVISINUS, DUX, MARCHIO, ET COMES,
PRAELATUS DOMESTICUS AC PONTIFICIO SOLIO EPISCOPUS ASSISTENS
Dilecto
Nobis in Christo Adm. Rev. Domino Jo: Antonio Buttamella, Rectoris Parochialis
Ecclesiae Ss.mae Crucis de Cruce Plavis huius etc, Salutem in Domino. Ut tribus
omissis solitis demonstrationibus super quibus justis de causis dispensamus
matrimonio contrahendo per, et inter Valentinum fil. Antonii des Zotti, vulgo
Melara ann[orrum] 19 c[irc]a de et sub dicta tua Cura commorantem ex una, et
Adriannam fil. Matthei Urban ann[orum] 18 c[irc]a de, et sub praedicta tua Cura
commorantem ex altera; de quorum libertate ab eorum libertate usque in
praesenti Nobis legittime constat per examina Septium formiter in hac Curia
desumpta, tum ex productis... , ser. ser. adsistere libere, et licite possis et
valeas, transato tamen praesenti tempore vetito, licentiam tenore praesentium
Tibi concedimus, et impartimur. In quorum fidentes etc.
Datur Tarvisii ex Cancell[eri]a
Episcopalis die 3 Aprilis 1796 seset..
? A. R... Z... V. L.
Jo: Baptista de Rubeis S. Th. D. Cancellarius Episcopalis
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Tra i due matrimoni,
mentre Napoleone terremotava l’Europa, nel 1794
un altro terremoto con epicentro in Carnia aveva procurato più spavento che danni.
Vita quotidiana alla fine del XVIII secolo
Gli abitanti erano diminuiti,
don Bottamella era invecchiato male, si era fatto bizzoso, irascibile, la sua rendita
era diminuita di un quarto; dalle parti di Ca’ Malipiero l’aria era malsana; i preti si erano ridotti a due,
ché a Croce non trovavano di che guadagnare a sufficienza.
Si andava a servizio in villa, si lavorava per il possidente.
Gli abitanti del paese erano in gran parte villici, legati ala terra e con poche speranze di
riscatto. Le giornate lavorative erano di dodici ore. L’istruzione era pressoché nulla.
Le idee dalla Francia non avevano scosso
un paese di campagna che doveva apparire anche a se stesso torpido e in decadenza.
Le tradizioni venivano perpetuate con diligenza.
Erano tradizioni per metà religiose e per metà pagane.
A ogni tradizione si legava un cibo particolare, cui veniva ssegnato quasi
un carattere propiziatorio. Vi era, ad esempio, la consuetudine di
«lisar la bondiola el dì de la Sensa». Altre
tradizioni assegnavano invece a determinate festività delle consuetudini: San
Martino era il termine per la disdetta di un fittavolo o della casa. San
Giacomo quello per il pagamento del frumento.
Alla prima domenica di maggio era legata la
gentile usanza di offrire un bocciolo di rosa alla “morosa” o alla donna che
s’intendeva corteggiare ponendoglielo sul davanzale: se lo spazzava via
significava che il corteggiatore non era gradito. Anche l’offrire l’acqua santa
al termine della messa aveva lo stesso significato e la ragazza poteva far
intendere che accettava il corteggiamento accettando l’acqua dalla mano del
giovane.
Sempre all’inizio della primavera era connessa una
usanza un po’ meno gentile. quella di addossare un mazzo di lengue de vacca
all’uscio delle donne più pettegole ed un mucchi etto di fieno
alla porta di quelle giudicate di facili costumi.
Quanto alla vita quotidiana, differiva di poco da
quella delle epoche precedenti, procedeva in fondo come procedeva da centinaia di anni:
si nasceva, si veniva battezzati, non si veniva istruiti,
ci si sposava con l’uomo o la donna conosciuti a messa, ocon quello suggeritoda un conoscente,
si mettevano al mondo dei figli, li si battezzava,
si invecchiava e si moriva, talvolta di vecchiaia, più spesso di qualche male
che non si sapeva spiegare.
Variazioni minime avevano subito il vitto,
l’arredamento delle case e l’abbigliamento. Quest’ultimo sul morire del XVIII
secolo si era arricchito di un indumento intimo femminile, ma la maggioranza
(specie nelle campagne) lo rifiutava giudicandolo sconcio e tipico delle donne
perdute.
Come nel passato molte erano le superstizioni e si
faceva gran uso di filtri magici o di amuleti sia per provocare Fatture che per
scongiurarle e si ricorreva molto spesso a maghi e a fattucchiere.
Chiudiamo riportando a mo di curiosità alcune
credenze e delle ricette miracolose. La notte di San Giovanni i buoi parlano
per cui non si doveva entrare nelle stalle perché chi li ascoltava avrebbe potuto impazzire.
La
donna che avesse filato la lana o indossato qualche indumento di colore rosso il
giorno delle ceneri sarebbe stata afferrata e portata via dalle strighe.
Guai a chiudere a chiave la porta
di casa la sera dei morti poiché quella notte i defunti ritornavano alla propria abitazione
e nel sentirsi
respinti avrebbero maledetto i familiari. Lo spargere il sale sulla tovaglia portava male
per cui occorreva immediatamente versarvi sopra del vino rosso. Le streghe non
entravano nella casa sul cui uscio erano state apposte tre piccole croci
ricavate dal palo del paviner. Un decotto di ortiche, raccolte con la mano
sinistra, nottetempo e a bon de luna, allontanava le streghe dai bambini e li
preservava dal morbillo. La pelle del masurin usata per tergersi le lacrime
guariva le malattie degli occhi.
I porre tra i seni tre perle legate con scorza di
salice, precedentemente esposte per tre notti al chiar di luna in una ciotola
colma del latte di una capra nera, assicurava un agevole allattamento alle madri.
Infine un impasto di sego e schit di gallo rendeva forti e morbidi i baffi,
come quelli del narratore sottostante.
Per una trattazione completa del periodo storico vedi
CARLO DARIOL - Storia di Croce Vol. I - IL PAESE DELL'INVENZIONE
dalle origini all’arrivo di Don Natale (1897), Edizioni del Cubo
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