Le contrade
L’origine del Palio
La contrada di Croce
La contrada di Ca’ Malipiero
La festa dell’alleanza
Gli addobbi
L’albo d’oro
I record
Che fine ha fatto la Contrada di Croce?
La pa()liacciata del palio
Il tentativo di dare un’anima e una storia all’intero Comune, di fornire a tutte
le contrade del Comune l’occasione di incontro e di gioco fu realizzato dai volontari
del Gruppo San Donato, che nel 1995 inventarono il Palio di San Donato.
Sette contrade: in ordine alfabetico Botteghino (Chiesanuova), Ca’ Malipiero, Caposile, Croce, Millepertiche, Musile centro, Paludello.
Tre prove: TIRO ALLA FUNE, CORSA COI SACCHI, TREMILA SIEPI. Quell’anno fu organizzato tutto in fretta: gli organizzatori si rivolsero
all’ultima ora a Paolo Luisetto, presidente del Circolo Pensionati,
che lì per lì organizzò la squadra di tiro alla fune con un gruppo di coloro
che frequentavano la sede. La sera Paolo cercò al bar i concorrenti per le altre due prove;
io, che passavo di lì per caso e fui trascinato dentro, dichiarai di saper correre coi sacchi e fui iscritto
sedut(o) stante (Paolo) alla gara, insieme con Pigi Rossetton e Luca e Pippo Mariuzzo, mentre i tremilasiepisti
contavano tra loro "la locomotiva" Lino Sgnaolin.
Il giorno dopo Croce si piazzò seconda, dietro Musile, avendo vinto
sia la corsa coi sacchi sia i tremilasiepi.. ma purtroppo il tiro alla fune era stato una debacle:
i pensionati, presentatisi in scarpette da ginnastica,
qualcuno addirittura con scarpette da festa perché chiamato all’ultimo secondo
a sostituire qualcun altro, persero tutte le loro sei prove.
L’anno dopo (1996) si cercò di fare tutto per tempo: ognuna delle Contrade
si dotò di un capitano e di un gastaldo,
tutto ad imitazione di pali ben più storici e famosi. La corsa coi sacchi
fu riservata alle donne, così che partecipassero anche loro.
In palio fu messo... un palio, appunto, scelto tra i bozzetti presentati
dai ragazzini delle scuole medie del Comune e poi realizzato dal prescelto. Croce vinse,
e avrebbe vinto anche i due palii successivi (1997 e 1998)
Due contrade. Croce aveva sempre avuto le sue quattro contrade:
Centro, Argine, Tre Scalini, Ca’ Malipiero che si scontravano nei tornei di calcio
della Sagra del Carmine o del Jolly Sera.
Con l’invenzione del Palio di San Donato il territorio crocese
risultò quasi naturalmente diviso in due "Contrade comunali" di estensione press’a poco
equivalenti: Croce (comprendente il Centro, l’Argine San Marco e Tre Scalini) e Ca’ Malipiero.
La contrada di Croce
La contrada di Croce scelse come colori l’azzurro e il bianco,
che sono pure i colori sociali della
squadra di calcio, rappresentanti l’acqua e l’aria,
ad indicare che Croce è un paese
arioso (campagna) solcato da acque (fossi, canali... e il Piave),
e come simbolo la rana, recuperando un antico soprannome
che li indicava come ranèri.
La rana comparve su bandiere e stemmi, una rana in verità ricavata da una jpg.
Sbandieratori e tamburini, sostenitori armati di racoéte diventarono obbligata
coreografia.
Gli organizzatori attribuirono alle sette contrade stemmi con tanto di corona
turrita (che spetta invece alle città di blasone).
Succedendo a Paolo Franchin, divenne capitano "il Gus"
che tentò di dare un’organizzazione scientifica al tutto,
cadenzando gli allenamenti delle tre squadre durante l’anno,
ma soprattutto cercando di dare un’anima all’evento
che un’anima non aveva. Curò il lavoro degli sbandieratori e i ritmi
dei tamburini, aumentò il pavesamento della piazza.
Gus e Paolo si inventarono poi la Festa della vestizione durante
la quale i partecipanti alle gare indossavano ufficialmente la casacca della contrada,
promettendo di difenderne i colori e di battersi con onore, ricevendo
così solenne investitura ed applausi
da parte del popolo.
Come vallette Gus introdusse le contradine,vallette ruspanti
che ben rappresentavano lo spirito e la sostanza della squadra.
Volendo Gus
trasformare la rana in un vero simbolo araldico, a mo’ di aquila imperiale,
si rivolse per il perfezionamento del logo a Carlo Dariol. Il primo bozzetto
semidefinitivo dello stemma della contrada è quello a fianco. Ovviamente i quattro quarti
erano da intendersi azzurri i due della diagonale principale, bianchi gli altri due.
L’anno dopo comparve sulla facciata delle sede delle associazioni
(le ex-scuole elementari Tito Acerbo) lo scudo della contrada
Era stato dipinto da Carlo Dariol sul supporto metallico
realizzato da Paolo Carnielli
La contrada di Ca’ Malipiero
Per Ca’ Malipiero i colori furono il giallo
(l’oro del grano ma anche la nobiltà della
famiglia veneziana Malipiero che dà il nome alla contrada) e il verde (la natura dei campi),
azzeccatissimo.
La contrada scelse come simbolo il leone, veneziano come i Malipiero.
La Festa dell’Alleanza
È la cerimonia inventata nel 2003 dal Gus, Capitano della Contrada di Croce,
tra le due contrade sorelle
della stessa parrocchia-frazione. La festa prevede una messa nella parrocchiale la
prima domenica domenica di giugno: tutti i tifosi di Croce si mettono a destra,
quelli di Ca’ Malipiero a sinistra.
Fu curioso quell’anno vedere riunite a messa le due “chiese” tra loro abbastanza estranee
della parrocchia e del circolo anziani, presso il quale gravitavano i partecipanti
alla Contrada. La chiesa era stata addobbata di simboli e coccarde,
la metà di destra dei fedeli portava al collo un fazzoletto biancazzurro,
la metà di sinistra uno gialloverde. Alle due pareti laterali della navata
erano stati appesi quattro gonfaloni per parte: variazioni sulle partiture verdeoro quelli
di Ca’ Malipiero, ricchi di simbologia quelli di Croce, che giungono a scomodare
i quattro elementi dell’antichità (terra, acqua, aria, fuoco) associandoli
a quattro virtù morali.
Due grandi pavesi davanti alle colonne dell’arcone del presbiterio.
Per l’occasione erano stati collocati, all’interno dei due riquadri
da sempre rimasti vuoti sopra le porte di accesso alle navate,
due dipinti delle pittrica di Meolo Ivana Panizzo.
I due dipinti, nello stile ingenuo caro a don Primo,
rappresentano CMosè che si accosta al roveto ardente”
(quello di sinistra, cioè dalla parte dell’ambone
da dove Dio continua a parlare al popolo riunito nella messa)
e “Il buon pastore che invia nel mondo gli apostoli a predicare il suo vangelo”
(a destra, e le figure sono orientate verso la porta di uscita ad indicare la stada che li aspetta).
La simbologia era stata minuziosamente elaborata da don Primo
che si guadagnò in quell’occasione la collaborazione e la stima di Paolo,
il Gastaldo della Contrada di Croce, che non entrava in chiesa da parecchio tempo
e che il giorno della festa
salì sull’altare per leggere il suo discorso.
Memorabile fu il discorso finale di incitazione di Gus, capitano di Croce, che mirava a galvanizzare la squadra:
fu un discorso di una foga straordinaria, con un tono e un volume sproporzionati
alla natura dell’evento e alla sacralità del luogo.
Quando salì al pulpito Guido Venturato, capitano della squadra di Ca’ Malipiero,
costui, consapevole della sua minore vis teatrale, non poté che esordire dicendo:
“No pensaré che mi parle come lu...” scatenando la risata generale.
Gli addobbi
Qualche contrada ci aveva pensato di suo dall’inizio, poi, dal terzo o quarto anno
divenne oggetto di
una premiazione speciale la somma dei migliori addobbi.
Da allora nastri, bandiere e pavesi biancazzuri arredano Croce,
mentre altrettanti gialloverdi arredano Ca’ Malipiero dalla curva della Triestina
(dove un enorme leone di cartapesta saluta le automobili in transito)
fino alla chiesetta di Ca’ Malipiero. Lo stesso avviene nelle altre cinque contrade del Comune.
L’albo d’oro
Anno |
Tiro alla fune |
Corsa coi sacchi |
Staffetta |
Contrada vincitrice |
Note |
1995 |
Musile Centro |
Croce |
Musile Centro |
Musile Centro |
Il Palio
fu organizzato in fretta e furia. Croce arrivò seconda pur avendo perso
tutte le gare di tiro alla fune. |
1996 |
Musile Centro |
Croce |
Paludello |
Croce |
|
1997 |
Musile Centro |
Croce |
Croce |
Croce |
|
1998 |
Croce |
Ca’ Malipiero |
Croce |
Croce |
|
1999 |
Croce |
Croce |
Musile Centro |
Musile Centro |
Croce vinse il Palio
ma un ridicolo ricorso del Musile privò la contrada di Croce della vittoria
(Robertino Castellaro, atleta della corsa campestre per la contrada di
Croce, vissuto sempre a Croce, viveva ultimamente in una casa situata cento
metri fuori dei confini della contrada. Croce oltretutto, si era piazzata
malissimo nella corsa campestre proprio per la pessima prova del Castellaro).
Croce si rifiutò di restituire il Palio. |
2000 |
Millepertiche |
Ca’ Malipiero |
Musile Centro |
Musile Centro |
Croce non fu ammessa
al Palio e Musile tornò a vincere, ancora una volta senza merito
perché, giunta a pari merito con un’altra contrada, riuscì a vincere
grazie a un gioco a sorte che richiedeva di trovare delle uova di legno
disseminate in un pagliaio. Grande fu il sospetto di broglio dato che gli
atleti di Musile trovarono immediatamente due uova su tre. |
2001 |
Millepertiche |
Ca’ Malipiero |
Millepertiche |
Millepertiche |
Croce non fu ammessa al Palio |
2002 |
Millepertiche |
Millepertiche |
Millepertiche |
Millepertiche |
|
2003 |
Millepertiche |
Croce |
Ca’ Malipiero |
Millepertiche |
Croce accettò di restituire il palio del 1999
e poté così tornare a partecipare |
2004 |
Millepertiche |
Croce |
Croce |
Croce |
|
2005 |
Millepertiche |
Croce |
Ca’ Malipiero |
Millepertiche |
|
2006 |
Millepertiche |
Croce |
Ca’ Malipiero |
Ca’ Malipiero |
|
2007 |
Millepertiche |
Croce |
Millepertiche |
Millepertiche |
|
2008 |
Ca’ Malipiero |
Millepertiche |
Millepertiche |
Millepertiche |
|
2009 |
Ca’ Malipiero |
Millepertiche |
Millepertiche |
Millepertiche |
|
2010 |
Ca’ Malipiero |
Millepertiche |
Millepertiche |
Ca’ Malipiero |
|

2005: il dipinto della chiesa della contrada
detentrice, l’annullo postale e il palio del medesimo anno.
Record
Tiro alla fune |
Scontri più brevi (*vincitrice) |
1998 Chiesanuova/Millepertiche*
2001 Caposile/Paludello*
2001 Chiesanuova/Paludello* |
4’’ 31/100
5’’ 55/100
6’’ 41/100 |
Scontri più lunghi |
2006 Chiesanuova/Ca’ Malipiero*
2009 Croce/Paludello*
1999 *Ca’ Malipiero/Millepertiche |
2’ 01’’ 97/100
1’ 56’’ 15/100
1’ 47’’ 20/100 |
Corsa con i sacchi |
Eliminatorie: |
2002 Millepertiche
2005 Croce
2002 Ca’ Malipiero |
46’’ 45/100
48’’ 87/100
49’’ 27/100 |
Finale: |
2005 Croce
2009 Millepertiche
2005 Millepertiche |
47’’ 80/100
49’’ 86/100
49’’ 89/100 |
Corsa a staffetta |
2009 Millepertiche
2008 Millepertiche
2005 Ca’ Malipiero |
7’ 41’’ 45/100
7’ 45’’ 55/100
7’ 45’’ 83/100 |
Che fine ha fatto la Contrada di Croce?
Quando dal 2011, per ragioni economiche, il Palio di San Donato
non è più stato organizzato, gli atleti della squadra di tiro alla fune hanno dato vita alla
Squadra di tiro alla fune che partecipa a torni ufficiali,
mentre parte dei figuranti della Contrada di Croce, musici e sbandieratori, è confluita
nel Gruppo Musici e Sbandieratori di Croce.