I Gradenigo di Croce

Prima della metà del 1800 la contessa Marta Foscari del fu Alvise si ritrovò vedova.
Quando nel 1846 fu aggiornato il catasto dei possessori dei beni in Croce di Piave, i primi cinque figli di Marta Foscari risultavano già maggiori, cioè maggiorenni, mentre gli altri quattro erano ancora pupilli, cioè minorenni.

In particolare sviluppiamo l’albero del figlio Paolo (4):

... e dei figli Girolamo (1) e Giuseppe (9)

All’ingresso del cimitero di Croce, nella tomba dei Gradenigo (in manutenzione nel gennaio 2013) sono conservati i resti del conte Pietro figlio di Paolo (4) (nonché proprietario dei terreni a sud della via Casera poi venuti in proprietà di Barbieri, Cadamuro, Rasera Bertocco), delle sorelle Marta (1866-1927) ed Emilia (1875-1889) e della moglie Morosina De Concina (1888-1939).

In detta tomba riposa anche il conte Girolamo detto GINO (1896-1952), figio di Leonardo a sua volta figlio di Girolamo (1). La linea ascensionale del conte Gino è una mia ricostruzione, plausibile perché Gino avrebbe preso il nome del nonno. Il conte Gino, di cui nel mio libro racconto diversi aneddoti, fu proprietario dei terreni di zona Case Bianche.

Il conte Bartolomeo II detto Leonardo (proprietario di terreni in zona Ca’ Malipiero e Croce-centro) è invece sepolto a Fossalta di Piave. Non avendo eredi, lasciò l’usufrutto dei suoi beni alla moglie contessa Rachele Sacerdoti (che si risposò con il colonnello Gioia) e la nuda proprietà dei medesimi all’Istituto Infanzia Abbandonata di Venezia poi ECA... poi ULSS, ente che alla fine ha venduto quasi tutto riservandosi una piccola parte nella lottizzazione Vendraminetto [quest’ultima notizia è ricavata dal sito di Gianni Cancellier].

Dei conti Girolamo (1), Paolo (4) e Giuseppe (9) Gradenigo che nel 1870 sostennero economicamente la costruzione del Cimitero (Libro di don Primo, pag. 166) non c’è alcun discendente maschio. Del resto, secondo la vulgata popolare, i Gradenigo erano “condannati” a estinguersi per le loro malefatte in Venezia.

Le contessine Paola e Laura con il conte Gino, in quanto figlie e figlio di cugini, erano parenti di sesto grado (tre gradi per salire fino al bisnonno in comune e tre per ridiscendere).

Il restauro della tomba nel cimitero di Croce è curato dai discendenti del cavalier Renato Cuppini che sposò Morosina de Concina vedova del conte Pietro.

La tomba del conte Bartolomeo II detto Leonardo fu Giuseppe che ha beneficato l’Infanzia Abbandonata, quindi ECA quindi ULSS, quindi tutti noi, è a Fossalta di Piave. Dopo anni di totale abbandono, è stata ripristinata e le “lampade” di pietra, tolte per essere restaurate, sono state rimesse al loro posto.
Accanto al Conte Bartolomeo II detto Leonardo giace il fratello Conte Bartolomeo I detto Pietro fu Giuseppe “ventottenne da atroce malore rapito il X (verificare) maggio 1887” (quindi era del 1859).

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