4 marzo 2022
di Bruno Desidera
È stato un saluto nella semplicità, ma anche emotivamente forte, con quella gioia e calore umano che i brasiliani sanno dare. Del resto, domenica scorsa a Manaus, si è chiusa una lunga e indimenticabile stagione della vita sacerdotale di due preti diocesani fidei donum: don Claudio Trabacchin, dopo 12 anni di missione nella capitale dell’Amazzonia brasiliana, e don Roberto Bovolenta, che era stato inviato dalla nostra Chiesa un anno dopo. Ma con il loro saluto si chiude anche una stagione lunga ben 26 anni, quella della missione della nostra diocesi a Manaus. L’avventura era iniziata nel 1996, con l’invio di don Olindo Furlanetto. Ed è proseguita grazie al servizio missionario di diversi sacerdoti (don Riccardo Zanchin, don Gianfranco Pegoraro, don Lorenzo Tasca, don Stefano Moino, prima di don Claudio e don Roberto) e laici, in particolare di famiglie.
Città dai due volti, Manaus: capitale e maggiore città dell’Amazzonia, dalla quale è completamente circondata (difficilissimo arrivarci se non in aereo), è al tempo stesso una metropoli, con periferie povere e densamente abitate. Qui si è dispiegata l’azione missionaria dei “trevigiani”, nelle aree missionarie di Santa Monica e, fino a qualche anno fa, di Santa Helena. Drammatici i giorni trascorsi nell’aprile del 2020 e nei primi mesi del 2021, quando la città è stata l’epicentro mondiale del Covid-19.
Ci sarà modo, a partire dal prossimo inserto “Terre&Missioni, di raccontare più a fondo questa esperienza di Chiesa, così come di condividere come continuerà l’impegno missionario della diocesi di Treviso.
Intanto, è significativo registrare la gratitudine manifestata da tantissimi fedeli, e dall’arcivescovo di Manaus, dom Leonardo Steiner, che domenica scorsa ha voluto presiedere la celebrazione di saluto (tra i concelebranti mons. Mario Pasqualotto, vescovo ausiliare emerito). “Grazie alla diocesi di Treviso che per lunghi anni si è resa disponibile per servire questa Chiesa di Manaus. Grazie per l’aiuto economico, grazie per voi, padri Claudio e Roberto, per il vostro servizio e presenza”. Significative anche le parole rivolte ai due sacerdoti dal vicario episcopale, padre Sabino Andrade: “Grazie per esservi inseriti nel clero diocesano. Grazie per non aver «fatto» i preti ma per «essere stati» preti in mezzo a noi, alle comunità, aree missionarie che avete servito, ma specialmente per aver partecipato della vita, formazione e attività del clero diocesano”.