Il campeggio


Viene regolarmente organizzato ogni anno dal Gruppo campeggio che fa capo al Gruppo Oratorio.

La storia

Il “campeggio” fu inventato da don Primo, il quale, esperto di pastorale giovanile, aveva già partecipato a molti incontri nazionali di Azione cattolica giovani.
Giunto a Croce nel 1970, nell’agosto del 1971 don Primo organizzò per la prima volta il campeggio, a Frena di Alleghe. Partì con pulmino, tende e un gruppo di ragazzi di 9-10 anni. Lì don Primo organizzò le attività e la Messa.

L’anno dopo fu la volta di Pian delle Canaie, sul Cansiglio. Nel 1973 i campeggianti si accamparono a Forcella Aurine.
Dal 1974 la meta fu VINIGO DI CADORE, frazione di Vodo, splendido paesino ai piedi dell’Antelao.

Le tende venivano montate in un campetto da calcio presso il mulino, a un chilometro dal paese.

Con gli anni al parroco si affiancò un gruppo di giovani (molti di quelli che avevano partecipato alle prime edizioni) che pian piano rilevò l’organizzazione del Campeggio, riservando al parroco la suo opera specifica di formazione.
Nel campo spuntarono sempre più tende e sempre più animatori, la tenda-cucina si fece più grande e attrezzata, il bagno (all’inizio era il torrente, la doccia era la cascata) divenne dapprima un parallelepipedo formato da quattro porte di recupero, quindi un bagno di metallo con tanto di vano doccia e scaldabagno a legna.
Figura tipica, e temuta (in quanto gli era riservato il ruolo del castigamatti), fu quella di Alessandro Buosi, alias “Bòsi”, col tempo addolcitosi in “Bocino”.

Gli acquisti si facevano in paese, dove funzionava una Cooperativa, mentre momenti di svago venivano trascorsi la sera al Bar del "Cafo", un signore baffuto che aveva una grande passione per le sorelle Fregonese.
Le escursioni impegnavano quasi tutte le giornate non funestate dalla pioggia (sull’Antelao, ovviamente, ma anche sul Pelmo, ai Piani di Greanes, ai fortini del Monte Rite). Le sere erano (e sono) dedicate a momenti di riflessione e ai giochi sotto le tende.
Poi nelle tende le chiacchiere continuavano dentro i sacchi a pelo finché il sonno prendeva anche il più tenace dei conversatori.

Da qualche anno i giovani non dormono più sotto le tende al campo ma nei locali della canonica.

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