L’asilo di Croce

Il palazzo
L’acquisto del palazzo
Arrivano le Suore Carmelitane
Il primo ampliamento
Il secondo ampliamento
Le Orsoline
Le Francescane di Cristo Re
Il terzo ampliamento
La nuova scuola materna

Il palazzo

Il palazzo era stato costruito subito dopo la guerra per adibirlo a Ufficio staccato di Stato civile. Avrebbe dovuto ospitare anche l’abitazione degli insegnanti della futura scuola elementare da costruirsi nella medesima proprietà comunale, un rettangolo di 6.000 metri quadri all’angolo tra via Croce e via del Bosco (il famoso Prà delle oche). 

In seguito all’istituzione della IIa Condotta Medica nel 1922 il palazzo dovette essere modificato per poter ospitare anche il Medico Condotto che aveva l’obbligo di risiedere a Croce e non riusciva a trovare in centro abitazione di sorta: a spese del Comune furono separati i locali interni, aggiunta una loggia e una scala sul lato sud per l’accesso all’appartamento del dottore e costruita una bella scalinata sulla facciata anteriore, quella che tutt’oggi si vede, che dava accesso all’ufficio di stato civile.

Quando sul finire degli anni Trenta la necessità di fare economie portò il Comune a decidere la soppressione dell’ufficio staccato di Stato Civile e poco dopo, cogliendo l’occasione che il Dottor Arduino andava in pensione, a decidere anche la soppressione della IIa Condotta Medica (quella di Croce), il palazzo rimase vuoto e il municipio di Musile (podestà Cuppini, di Croce) venne nella determinazione di alienare i locali del fabbricato.

L’allora parroco Don Natale Simionato, in data 24 novembre 1939, si fece premura di inviare al Podestà la seguente richiesta:

 	“Ho saputo che codesto municipio ha messo in vendita 
	il fabbricato con annesso terreno di proprietà comunale, esistente 
	in Croce di Piave, lasciato libero dal Dott. A. Arduino, 
	già medico condotto di Croce. 
	Desiderando fame l’acquisto ad uso abitazione del Reverendo Cooperatore, 
	a scopo Scuola di Dottrina Cristiana ed eventualmente ad uso Asilo 
	od altro uso sempre a fine di bene pubblico morale e religioso, 
	prego di farmi conoscere la somma definita da codesto comune per la cessione 
	onde vedere se è il caso di invitare la popolazione di Croce a concorrere 
	e chiedere l’autorizzazione del Vescovo di Treviso”.

L’acquisto del palazzo

Conosciuta la cifra (tutta la questione delle trattative è riportata in Don Nadal) la Curia incoraggiò il Parroco all’acquisto e il 18 gennaio 1944 venne firmato l’atto di compravendita del fabbricato per la somma di lire 25.000 a condizione che “venga destinato ad uso Asilo Infantile e alle opere parrocchiali”.

Il palazzo non poté immediatamente essere trasformato in Asilo, sia per la mancanza di fondi sia perché esso era occupato da famiglie di sfollati di guerra. Ci avevano abitato i Guerra (appunto) e i Lorenzon, e in quel momento due stanze del fabbricato erano ancora occupate dalla famiglia di Pasquale Calderan.

Il 2 aprile 1946 Don Natale convocò i capifamiglia per coinvolgerli nel progetto Asilo e i parrocchiani espressero “...il vivo desiderio di avere l’asilo per l’educazione dei propri figli”. Subito 205 di essi offrirono 60.220 lire e altre 197.979 venero raccolte in varie questue, per cui fu possibile eseguire i lavori richiesti.
Ci volle la determinazione di Don Ferruccio perché la famiglia Calderan venisse sollecitata ad abbandonare il palazzo e perché cominciassero i lavori nell’estate del 1946. [...]

Arrivano le suore

Le Carmelitane
L’8 ottobre dello stesso anno arrivarono le Suore Carmelitane di Santa Teresa ed ebbe inizio il primo anno scolastico con una quarantina di bambini. [...]


Anno 1947: bambini in posa davanti all’asilo

Sul fianco sinistro del palazzo rimaneva in piedi l’ormai cadente baracca abitata da Giulio "Berto" Sforzin. Nel 1951 la baracca, ormai cadente, venne sgomberata su intervento del Comune e abbattuta.

I ampliamento Nel 1953, con l’aumento dei bambini, si rese necessario un ampliamento dell’Asilo: fu ricavato un corridoio, un’aula scolastica di m. 8 x 7 e un vano servizi igienici sul lato sinistro del fabbricato, con il contributo determinante della Nobildonna Contessa Rachele Sacerdoti Gioia, alla quale venne dedicata l’ala nuova “a perpetua riconoscente memoria”. Che il progetto fosse stato redatto in economia lo dimostravano le linee architettoniche dell’ampliamento, in nulla e per nulla in armonica con quelle del "paeazz".

Il primo contributo del Ministero della Pubblica Istruzione di lire 40.000 venne erogato nel 1955 e lire 35.000 vennero offerte dal Comune. In quell’anno erano in servizio suor Filomena Zanin, suor Maria Battista Bolzonella e suor Ildebranda De Lotto.

II ampliamento. Un secondo ampliamento fu eseguito nel 1963: venne allungato il corridoio, sistemato uno spogliatoio di 25 mq, un vano per i servizi, una scala di accesso al piano superiore, altri bagni nel mezzanino, un corridoio corrispondente a quello del piano di sotto e due nuove aule scolastiche ampie e piene di luce. Le linee architettoniche, ahimè, erano sempre quelle.

L’alluvione del 5 novembre 1966 lesionò i locali dell’asilo e ci vollero due anni per provvedere al risanamento.

Al termine dell’anno scolastico 1967 - 68 le Suore Carmelitane, con un preannuncio di due anni, furono ritirate da Croce “per mancanza di personale”. Il parroco don Ferruccio Dusin contattò allora la madre provinciale delle Suore Francescane di Gemona, che si rammaricò di non poter offrire aiuto: “Ho rimandato di giorno in giorno la decisione a causa della pena che provavo sapendomi costretta a comunicare un rifiuto perché effettivamente mancano i soggetti”. Per questo motivo non fu possibile gestire la scuola materna nell'anno 1967-68.
Si resero invece disponibili

Le Orsoline Le Suore Orsoline dell’Unione Romana di Cividale il 13 settembre 1968, accompagnate dalla Madre Generale Nazzarena Rieppi entrarono in asilo, “venne deposto il Santissimo nella Cappella e cvcelebrata la Messa”. Ad iniziare l’anno furono suor Piera Castelli, suor Geralda Botticella e suor Alessandra Pallavisini.
Negli anni successivi giunsero suor Solidea (fino al 1972), suor Maria (la cuoca), suor Elisabetta (superiora negli anni 72-73-74), suor Nazzarena (dal 1972 al 1974).
In tutto le Orsoline prestarono servizio a Croce per sei anni. Anche loro però, al termine dell’anno scolastico 1973-74, sempre per “mancanza di vocazioni” dovettero lasciare. La gente gremiva la chiesa domenica 14 luglio per l'ultimo saluto alle religiose.

In vista dell’uscita di scena delle Orsoline, già dal luglio del 1973 il parroco don Primo Zanatta aveva contattato le Suore Francescane di Cristo Re; nel gennaio 1974 la madre generale suor Angela Filippetto non aveva escluso la possibilità di aprire una nuova casa a Croce; nella primavera di quell’anno per due volte si tennero riuninoni coi genitori e il 30 maggio l’assemblea dei genitori costituì un comitato di gestione con l’obiettivo di preparare lo statuto dell’Asilo Parrocchiale.


All’inizio degli anni Settanta fu acquistato il pulmino dell’asilo.

Le Francescane di Cristo Re Il Comitato di Gestione riuscì ad ottenere per il nuovo anno scolastico la disponibilità di una religiosa della vicina comunità di Chiesanuova, suor Maria Ester Minuzzo, cui furono affiancate due maestre d’asilo neodiplomate. L’11 novembre fu legalizzato lo statuto della Scuola Materna che si chiamò ufficialmente “Decor Carmeli”; il 5 marzo 1975 la madre generale delle Francescane assicurò di “poter disporre di due suore diplomate per l’anno scolastico 1975-76”, che furono madre Luigina Bongiolo e suor Cesira Astolfo. Due anni dopo si unì loro suor Fidelia Bas.


Qui sopra l’edificio dell’asilo come appariva dopo la ritinteggiatura esterna del 1976

Negli anni successivi si alternarono a Croce suor Elisa Giacometti (1977-80), madre Evelina Cola (1980-98), suor Maria Ilaria Ceron (83-89), suor Maria Giordana Giacomel (settembre 86), suor Chiara Margherita Sessolo (89-93), suor Dionisa Valerio (ottobre 1993), suor Faustina Fracca (93-98), suor Riccarda Spinello (1988)

III ampliamento. Nell’estate 1987 viene ulteriormente ampliamento il fabbricato dell’asilo con costruzione di un salone al piano terra, nuova aula con servizi e bagno, ristrutturato l’impianto termico, sistemata una nuova cucina, ridipinto l’esterno, ristrutturato l’appartamento delle religiose, ripassato il tetto di tutto l’edificio e predisposta la scala di emergenza. Il progetto era stato dello studio Rizzo di San Donà, i lavori furono dell’impresa Carrer Iginio.

Il 18 dicembre 1987 fu firmata una convenzione con il Comune che, tra l’altro, previde l’erogazione di un consistente contributo per la refezione e il trasporto.

Il 20 novembre 1997 la superiora dell’Istituto delle Suore Francescane di Cristo Re annunciò il ritiro delle suore da Croce per mancanza di nuove leve.
Agli inizi del 1998 emersero alcune tensioni in paese sulla questione dell’amministrazione dell’asilo. Il parroco avocò a sé l'intera questione: nel luglio di quell'anno fu costituito un Comitato di gestione della scuola materna. In settembre la Cooperativa “Il portico” cominciò a gestire due classi di bambini. Ad accompagnare la nuova esperienza rimase per tre anni suor Ilaria Ceron.

Nell’autunno 2010 fu presentato alla popolazione il progetto di nuova scuola materna fortemente voluta dal parroco don Primo Zanatta.

Nel maggio 2011, presenti sindaco e assessori, fu definitivamente approvato il progetto di costruzione della nuova scuola materna.

Per conoscere in dettaglio la storia dell’Asilo di Croce vedi
CARLO DARIOL - Storia di Croce Vol. II - DON NADAL, EL PAROCO DE CROSE
Edizioni del Cubo, 2016
CARLO DARIOL - Storia di Croce Vol. III - IN ATTESA DEI SOTTOPASSI
Edizioni del Cubo, 2025