Le Scuole di San RoccoLa zona delle scuole di San Rocco di Croce è quella corrispondente all'Argine San Marco, al confine con la frazione di Musile, li dove si ergeva un tempo l’Oratorio Zanetti-Giusti. Dedicato alla Vergine dei 7 dolori (Madonna Addolorata), l’Oratorio si trovava lungo l’argine San Marco, nei terreni che erano appunto proprietà dei nobili Zanetti-Giusti, presso il confine attuale della parrocchia. Tali terreni furono lasciati in eredità alla veneziana Scuola di San Rocco, dalla quale avrebbe poi preso il nome tutta la zona Ma facciamo un passo indietro.
Le pière della vecchia chiesa finirono sulla nuova (l'attuale), per cui, cava che ti cava,
da un momento all’altro si rese necessaria una nuova chiesa provvisoria. Fu scelto l’Oratorio Giusti,
di proprietà di Antonia Giusti e Antonio Zanetti Giusti, lungo l’argine di San Marco, al confine col Musil.
La prima lapide riporta la scritta D.O.M.
Si può tradurre così:
L’oratorio Giusti continuò a fungere da chiesa provvisoria per un anno, otto mesi e dieci giorni, cioè fino al 26 ottobre 1727, come ricorda una seconda lapide (sempre ottagonale) posta accanto alla prima:
D.O.M.
che può tradursi così:
Si noti che l’anno della prima lapide è contato secondo la regola ecclesiastica e non secondo l’anno veneziano, che avrebbe dovuto essere conteggiato fino a febbraio come anno 1725. Che l’anno debba intendersi secondo il conteggio attuale e non secondo quello in uso nella Serenissima (il cui anno terminava a febbraio) lo si desume dal conteggio dei giorni riportato nella seconda lapide. Si presti attenzione al NEC NON della prima lapide, il quale sottintende che, quando il "celeste ospite" fu accompagnato nell'Oratorio Zanetti-Giusti, il signor Antonio Giusti... era già morto. Ne abbiamo conferma dal resoconto della Visita pastorale del 1745Il fu Illustrissimo Signor Antonio Giusti con suo Testamento fatto li 30 Decembre 1723, e publicato seguita che fu la sua morte nel giorno 30 Novembre 1724 lascia un Legato annuo di grazie dieci di ducati dieci correnti l’una da estraersi nel giorno della Sagra del di lui publico Oratorio dalle Figlie di questa Villa che frequentino la Dottrina Christiana, quali grazie abbino ad esser pagate dalla Scuola di S. Rocco di Veneziacon la vendita delli Beni da lui aquistati nelle Ville di Croce e Musile, con questa condizione però, che tale Legato non abbia ad effettuarsi che doppo la morte delli Illustrissimi Signori Antonio Zannetti Giusti ed Antonia Squarzieri Giusti, tempo nel quale doverà entrare la di lui Commissaria nella sopradetta Scuola. Visita pastorale del 5 maggio 1754L’Illustrissimo e Reverendissimo D.D. Vescovo, arrivato alla chiesa parrocchiale di Croce di Piave fu accolto con tutto il suo seguito nella casa dei nobili homini Foscari nella quale pernottò e di lì inviò l’Illustrissimo canonico visitatore a visitare gli oratori pubblici e privati della stessa parrocchia esistenti e per primo visitò l’oratorio pubblico dedicato alla Santissima Trinità ad uso del signor Antonio Giusti, veneto, e ora della Scuola di San Rocco di Venezia e vide l’altare marmoreo con la mensa anch’essa di marmo, e molto bella, e approvò. Visitò nella custodia marmorea superiore la reliquia della Santissima Croce riposta in un ostensorio d’argento a forma di croce, e diede ordini. Un documento interessante del 1758, giacente presso l’Archivio di Stato di Venezia, è l’affittanza da parte della Scuola Grande di S. Rocco a certo Giacomo Soldi di un terreno di 567 campi con l’inclusione dell’Oratorio Giusti. Colpisce l’enumerazione di oggetti, di attrezzi di lavoro, di stoviglie.
Vi si legge un nome di un sindaco, Pietro Battiston, e i nomi dei fittavoli cui furono ceduti in contratto case, “fabbriche con brollo, marezane, casere, tedon”.
Visita pastorale del 1778[…] Don Tommaso Colauto nativo di questo luogo di buoni e lodevoli costumi e diligente nell’assistere a tutte le funzioni. Massario dell’Oratorio della Scuola di San Rocco. Nel 1779 le famiglie della fittanza Soldi della Scuola Grande di San Rocco abitavano in case con “tedon, caneva, finestra di lastre...”. Sempre presso l’Archivio di Stato di Venezia, nella busta 418 della Scuola Grande di S. Rocco, si viene a sapere dell’affittanza a certo Giacomo Soldi nel 1780 [anche] di “Casa Demaniale con Oratorio alla Fossetta”; vi si parla di consegna di solci, di casera, di tezon, di casa, di viti, di alberi; di fattoria, rimessa, scuderie, caneva; lisciera, fienil, pozzo, colombere, sieghe, vanghetti, segato, cortellazzini, sassolini, pali di ferro, restelli, stadere, doghe, forche, carriole, caldiere, manere, ferali, catene di ferro... Vi si trovano anche elenchi di stoviglie, piatti, posate con forchette, tovaglioli... Dopo tutte le fittanze del signor Giacomo, cominciamo a sospettare che “Soldi” fosse il soprannome, non il cognome. Visita pastorale del 1791Don Tommaso Colauto Mansionario della Scuola di San Rocco: di buoni costumi serviva in questa Chiesa; ora frequenta quella del Musile, per ritrar da essa vantaggi. Dalle “Scuole” (cioè dalla veneziana Scuola di San Rocco) fu poi venduto (per far cassa) al conte Burrovich Smajevich. In che anno? Boh. Fine Settecento, primi dell’Ottocento. 1805: Il Sottoscritto Parroco D. Gio: Ant.[oni]o Bottamella […] La mansioneria quotidiana dalla Veneziana Scola di S. Rocco di Venezia per qualità del D. Antonio Giusti è mancante da pochi giorni. L’Oratorio che era stato del conte Giusti, e che per legato di lui alla sua morte era finito in commissaria alle Scuole San Rocco di Venezia, poi venduto al conte Burrovich Smajevich, dalla famiglia Burrovich Smajevich passò nel 1813 alla famiglia Bizzaro. [Da una dichiarazione della Curia di Treviso, successiva al 1860, relativa all’oratorio Giusti] Qui sotto la zona come compariva nel catasto autriaco del 1829.
Qui sotto si può osservare il confronto tra ciò che registrava il catasto austriaco del 1829 e quello che sopravvive ora.
Nell’ottobre del 1855, per volere delle Autorità Civili venne costruito il nuovo cimitero promiscuo per le parrocchie di Croce e Musile in località “Scuole San Rocco” vicino al fiume, ai confini tra le due Parrocchie, nel territorio di Croce, ad un miglio dalla chiesa di Musile e ad un miglio e mezzo da quella di Croce. Venne costruito “per viva forza del Commissario ad onta che in sei convocati i Censiti votassero negativamente sempre opponendosi perché troppo dista dall’una sì che dall’altra Parrocchia...” [Promemoria di Don Busnardo del 25 ottobre 1861] Per un breve periodo, tra il 1865 e il 1871, funzionò il cimitero nel terreno delle scuole San Rocco, al confine con Musile, un cimitero promiscuo con la parrocchia di Musile voluto dalle autorità civili. Qui sotto un rilievo topgrafico della zona compiuto in epoca successiva.
Visita pastorale del 1882Indulgenze ad tempus plenarie ad septenium N. 5 come dal Breve annesso, Ia cioè li 20 Gennaio festa votiva di S. Sebastiano Martire, 2a addì 3 Maggio titolare, 3a S. Rocco Confessore 16 Agosto, 4a La Domenica 4a Ottobre consacrazione della chiesa. 5a il terzo lunedì di Ottobre in ringraziamento alla B. V. Maria delle Grazie per prescervazione dal Colera morbus festa votiva. 1888, dal resoconto della visita pastorale di Monsignor Apollonio[…] le processioni che si hanno sono nel Venerdì santo nel giorno del Corpus Domini solenne nella festa del Ss Rosario, della Beata Vergine Carmine, nel dì di San Rocco e nella terza Domenica di ogni mese col canto dei rispettivi inni con ordine gli uomini innanzi al sacerdote dietro le donne. 1897. Risposta piccata dei Crocesi al tentativo dei musilotti di strappare le Casebianche a Croce[…] I sottoscritti mentre confidano nella prudenza, sapienza e giustizia di Sua Ecc., con figliale affetto e riconoscenza La ringraziano antecipatamente [sic]. I sottoscritti sotto il nome di Case Bianche intendono protestare contro tutta la parte della Parrocchia di Croce voluta da quelli di Musile, cioè anche la frazione S. Rocco e a maggior ragione. 1907. Il signor Bizzaro, proprietario dell’Oratorio alle Scuole San Rocco, fu convinto, forse dal padre Andrea da Ospedaletto che ogni domenica vi celebrava messa, a erigere una via Crucis. 15 giugno 1918: Battaglia del Solstizio. Questa la cronaca della battaglia: I reparti italiani in prima linea, per paura dei gas, rimasero tuttavia rintanati nelle trincee più a lungo del previsto e reagirono in ritardo. Gli austriaci riuscirono a forzare in due punti. A sud i primi assalitori varcarono il Piave da sotto le porte del Taglio, dinanzi ad Intestadura, e, contemporaneamente, dalle curve di S. Donà, davanti alle scuole “San Rocco”, a Croce, a circa duecento metri dal passaggio a livello. Erano le 2 del mattino. Avvolto e protetto dalla nebbia artificiale, il nemico apparve sulle nostre prime linee e, subito, di sorpresa si spinse avanti, nelle seconde linee, tentando l’argine di San Marco e le paludi. Come risulta da un documento destinato al procaccia, il 4 settembre 1920 gli abitanti di Musile erano 1225, quelli delle Case Bianche 945, quelli di San Rocco 402, quelli di Croce di Piave 1827, quelli della Fossetta 1248. Questo indica che la comunità di Croce era disseminata tra quattro agglomerati, distanti tra loro e mal serviti. 1922. Nella lista dei poveri del Comune, 58 risiedevano di Croce: si trattava di contadini, braccianti, casalinghe, in gran parte residenti alla Fossetta o in frazione Scuole San Rocco. Solo 5 o 6 alle Case Bianche, 8 in centro a Croce. 25 marzo 1924: atto di smembramento della parrocchia di Croce […] Nell’elenco degli esercenti di Croce che nel dicembre 1932 chiesero la “rinnovazione” delle licenze vendita vino per l’anno 1933 si riportava:
La trattoria di Ferrari passò poi ai Lessi, al famoso "Ciceti". Con la ridenominazione delle vie, dopo la II Guerra Mondiale, che furono intitolate agli eroi della Guerra Mondiale o alle province del Veneto il nome di “San Rocco” un poco alla volta sparì. I terreni divennero quindi proprietà della famiglia Dal Ben.
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